Finita la campagna elettorale è finita anche l’emergenza fascista e razzista e nessuno propone più cortei di partigiani a difesa della democrazia. E’ finita l’emergenza o era solo fuffa elettorale?

E’ trascorso un mese dal voto e stranamente una priorità così importante degli ultimi tre mesi dell’agenda politica di molti partiti e associazioni, l’antifascismo, è sparita dalle agende dal dibattito politico italiano. Ne siamo profondamente preoccupati perché le pericolose derive e il ritorno dell’autoritarismo erano elementi centrali nel dibattito politico italiano fino a pochi giorni fa. Non si vede perché debbano essere spariti solo per il fatto che gli elettori si siano espressi nelle urne.

Non sarà che la rievocazione del male, la proiezione di determinati film, il continuo dibattito su l’agenda politica del 1919 piuttosto che su quella del 2018 fosse soltanto un disperato appello elettorale e l’ennesima caccia del voto di una sinistra che in cinque anni a perso un elettore su tre?

Un mese senza Pd, anzi con il pd che passa dal 41 al 18% e conquista solo due posti sui 32 dell’ufficio di presidenza delle camere. Evidentemente quelle emergenze non erano tali ma erano solo la disperata ricerca di qualcosa da dire in campagna elettorale. Un mese senza Pd e il Paese guarda gli ultimi 6 anni di governi come fossero già nei libri di storia. Dallo Ius soli alla legge Fiano, dalla presidenta alle bizzarrie renziane.

Peccato, proprio ora che servirebbero almeno altre 4-5 colorate manifestazioni antifasciste per mandare definitivamente il Pd sotto il 10%. Chi lo avrebbe mai detto che un giorno sarebbero tornate utili?