berlusconi centrodestra – Luca Proietti – Al momento la destra italiana non alloggia di certo nel suo zenit esistenziale. E la crisi, a dirla tutta, è ancor prima partitica che politica. Troppo facile redigere una diagnosi impietosa e, per certi aspetti, sacrilega: ultimamente si sono cimentati nel virtuoso esercizio dell’analisi (spietata) perfino Maurizio Belpietro, in un editoriale apparso su Libero, e Paolo Pombeni sulle colonne del Sole 24 Ore. Insomma, per la destra “mala tempora currunt”.

Ripeto: ad elencare tutte le manchevolezze croniche di questa parte di mondo politico sembra di snocciolare una filastrocca ben assorbita da una mente infante. Tanto per rimarcare ciò che è palese sotto gli sguardi dei militanti attoniti e dei semplici osservatori increduli: il Cav che sta diventando una copia opacizzata dei bei tempi che furono, una tattica traballante fatta passare per una strategia lungimirante, un’inconsistenza decisionale tipica di colui che fa melina… Potrei finire qui.

Eppure qualcosa c’è, qualcosa che si annida nell’oltre, in quell’oltre indicato anni fa dal rimpianto Tatarella. Ebbene si, in quello che a tutti gli effetti appare come un crepuscolo conservatore si palesano dei lampi in grado di squarciare il velo della decadenza. Frangenti luminosi, d’accordo, ma tali da rischiarare un percorso da intraprendere. La vittoria di Perugia e l’imponente rimonta alle regionali in Umbria, tanto per dire, non sono di certo fatti estemporanei ma provengono da un vissuto frutto d’esperienza, coraggio, competenza e di molti altri ingredienti che, una volta impastati tra loro, lievitando si sono mutati in qualcosa di buono ed eccellente.

Ma al risvolto tangibile, legato alla buona amministrazione fattuale, se ne aggiunge un altro apparentemente immateriale ma determinante ai fini dell’essenza con la quale modelliamo plasticamente la parola “Destra”. Il riferimento è a quell’arcipelago di movimenti o, nobilmente definiti, luoghi del pensiero dove avviene un’elaborazione concettuale funzionale per le vittorie elettorali e per i consensi strutturali. Un’area ampia che va da Rete Liberale a Sveglia Centrodestra passando per l’Intraprendente fino all’ormai celebre Istituto Bruno Leoni.

E poi la gradita novità di Centro-destra.it. Insomma, pensiero e azione: un binomio prodromico per rilanciare la nostra avventura politica. Son segnali, alcuni timidi altri più vigorosi, ma esistono, ci sono e sono ben presenti. Ricordiamolo quando giungerà il tempo di riprendere il cammino.