A cura di Giorgio La Porta – Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere. Un atto di puro isterismo si è diffuso in rete in un sabato sera degli italiani. Una bandiera nazista sarebbe apparsa in un alloggio di una caserma dei Carabinieri di Firenze e il tutto è documentato da una foto di questa finestra.

La notizia vola sui quotidiani online tanto che lo stesso Corsera lo mette come prima notizia e titola ‘Firenze, bandiera del Reich nella caserma dei Carabinieri, aperta inchiesta‘. Pochi minuti dopo è la stessa Ministra della Difesa Pinotti ad intervenire con la durezza degna di una donna a capo del dicastero delle forze armate che in un tweet dichiara “Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate. Ho già chiesto al Comandante generale dei Carabinieri chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto così vergognoso”.

Cosa c’è di comico se non addirittura di ridicolo? Che quella bandiera non c’entra nulla con Hitler perché risale al 1871, ben 18 anni prima della nascita del Fuhrer. Sarebbe bastato alzare il telefono e chiamare il primo responsabile di un museo storico, facendogli vedere la foto per evitare di creare questo incidente che fa capire tutta l’ignoranza storica dello staff del Ministro.

La cosa grave è sapere se sia stata realmente aperta un’inchiesta e quanto questa costerà ai cittadini italiani. Fossi un parlamentare presenterei domattina un’interrogazione per sapere quanti soldi sono stati spesi e se sia stata effettivamente fatta.

Quali siano le differenze con i neutrini della Gelmini sarà la storia a giudicarlo, intanto iniziamo tutti a tremare per la possibile approvazione della legge Fiano…

Perché se una bandiera del 1871 viene ritenuta nazista, io inizio ad aver paura a tenere in casa i libri di Giolitti, una foto di Cavour, la divisa garibaldina del bisnonno e di ascoltare l’Inno a Roma di Puccini del ’19.

Pubblichiamo con coraggio questo articolo controcorrente e ricordiamoci sempre che ‘è meglio un giorno da leoni che 100 da pecora‘. Pinotti, è una frase del ’17 non ci provare!!