La legge elettorale con i collegi avvantaggia chi ha capacità di coalizzarsi. Il vento è cambiato e il centrodestra è in forte vantaggio.

A cura di Giorgio La Porta – Una legge che non solo premia le coalizioni, ma che riesce addirittura a dare un vantaggio notevole a chi riesce ad attruppare meteore che portino acqua alla squadra. In questo il centrodestra non ha competitori: siamo pieni di meteore. Ora il problema sarà attrupparle nella stessa coalizione, ma in questo Berlusconi è bravissimo.

Un centrodestra che secondo i sondaggi è la prima coalizione italiana attorno al 35%, con il sistema maggioritario potrebbe conquistare gran parte dei seggi alla Camera. Non c’è una scienza precisa perché si deciderà in ogni collegio la sorte delle coalizioni e bisognerà capire cosa avverrà con un sistema tripolare dove chi avrà un voto in più conquisterà il collegio.

Per capire come sia folle il maggioritario io cito sempre il primo turno delle comunali di Roma. Non erano elezioni politiche ma Roma è divisa in 15 grandi municipi. Ebbene con il 36% di voti, il movimento 5 stelle arrivò primo in 14 su 15. Fossero stati collegi uninominali li avrebbe conquistati lasciando fuori le altre coalizioni e il 64% degli elettori romani. Questo è il maggioritario e con tre coalizioni diventa una carambola incalcolabile.

L’unica cosa che possiamo calcolare è la capacità di creare coalizioni nel territorio e cercare di capire quanto danno farà il terzo incomodo, ovvero Grillo, nei collegi rossi.

Cosa avverrà nel rosso Piemonte dove Grillo ha conquistato Torino? E cosa avverrà a Roma, storicamente sempre vinta dal centrosinistra con un Grillo forte ma in calo?

Non è possibile fare sondaggi, anche perché bisognerebbe farli sui singoli collegi e ci sono troppe variabili da calcolare.

Al contrario, nelle zone dove governa il centrodestra, nelle roccaforti della Lega come Veneto e Lombardia e al sud Grillo non logora così tanti voti da poter mettere in discussione una vittoria nei collegi del centrodestra.

Inoltre c’è un’altra piccola variante che fino a questo momento non abbiamo considerato. La spinta che si ha nel fare opposizione contro il dissenso che ha chi ha avuto la responsabilità di governare fino ad oggi. Se poi il candidato premier di centrosinistra sarà Renzi la loro forza coalizzabile perderebbe pezzi a sinistra, dai dalemiani alla vecchia Sel. Un altro 8-10% senza il quale non si va da nessuna parte.

Ora facciamo i bravi e prepariamoci a scrivere un programma convincente per vincere le elezioni e governare il Paese. Non sarà difficile vincere, ma sarà difficilissimo governare. Ci sono troppi poteri incrociati e gruppi d’interesse, ci sono le mafie, le ong, gli scafisti e i sindacati. C’è il Vaticano e i poteri europei. Non sarà affatto facile. Ma è l’ultima speranza per questo Paese e l’ultima occasione che ci possa capitare per i prossimi 20 anni. Siete pronti alla battaglia?

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