mafia-capitale-foto-cena-675– di Giorgio La Porta – Avete presente la Libia del dopo Gheddafi con le bande rivali che si fanno guerra, la milizia che sceglie di andare a combattere con l’Isis nella confusione generale e nella totale assenza di quei riferimenti storici che avevano permesso il controllo del caos? La situazione del centrodestra romano non è molto distante. Manca solo l’Isis, ma ciò che in Libia poteva fare l’Isis, nella politica nostrana può farla Mafia Capitale, che ha lasciato ferite profonde anche nel centrodestra. Per anni nessuno ha visto nulla, ha saputo nulla. Nessuno vedeva i candidati dopati che spendevano milioni di euro in campagne elettorali, al massimo ci si preoccupava di salvare il proprio scranno e coltivarsi il proprio orticello. E già ciò sarebbe sufficiente per pensionare tutta la classe politica attuale. Perchè chi è omertoso non è di centrodestra, ma un complice del sistema peggiore.

Ieri si è celebrato il plebiscito su Bertolaso. Non trovo altri termini per definirlo. Mi ricorda tanto quello sull’annessione al Piemonte. Nel centrodestra dopo 20 anni di monarchia si è passati alla repubblica per due anni, ma visto l’eccessivo caos si è tornati ai vecchi metodi, anzi vecchissimi. Facciamo un bel plebiscito regio.

Il giorno dopo però, invece della festa e della pace tra le bande rivali siamo alla rottura totale e anche chi è andato a votare ieri per Bertolaso, oggi scarica questo candidato e tira l’acqua.

E così l’elettorato di centrodestra che fino a ieri poteva dividersi su 3 candidati, da oggi, avrà la possibilità di sceglierne anche un quarto, Giorgia Meloni.

Qualcuno dovrebbe spiegare ai capibanda delle correnti che non c’è da riempire una piazza e dunque più siamo e meglio è. Alle elezioni chi arriva terzo, quarto, quinto e sesto non becca nulla fa la figura del perfetto idiota e lascia agli altri la finale. Stiamo consegnando il ballottaggio ai 5 stelle e al Pd e creando ulteriore confusione nell’elettorato che già si vergogna di sostenere un centrodestra che ha ancora oggi alcuni suoi esponenti in carcere.

Mentre le bande discutono c’è una città in parte commissariata per mafia e nessuno ha un minimo senso di responsabilità per unire le forze e cercare di risolvere concretamente i problemi e superare il momento di crisi. Dopo Marino e dopo le inchieste io avrei visto bene un governo di emergenza della città, guidato da un magistrato e sostenuto da tutte le forze politiche. E invece no, siamo già a una decina di candidati in corsa.

La soluzione ultima sarebbe rimandare le elezioni e lasciare per un bel po’ il prefetto Tronca.

Non perché il centrodestra si dimostri irresponsabile e non pronto alla tornata elettorale, ma perché non sono così convinto che i tentacoli della mafia capitale siano stati spezzati.

Siete così sicuri che la vecchia mafia non abbia avuto una quota di personale nei seggi elettorali per poter manomettere verbali ed aiutare i consiglieri amici della cricca? E siete convinti che non cambiando personale nei seggi queste persone saranno improvvisamente diventate oneste in vista della Pasqua e del Giubileo e che non aiuteranno qualche nuovo affiliato legato ai loro affari?

Ecco cosa vuol dire andare a votare tra due mesi senza toccare niente. La pace non è l’assenza di conflitto, e la legalità va costruita espiantando il vecchio sistema.

I partiti si sono dimostrati organici alla corruzione ed è per questo che la città per qualche tempo deve fare a meno della democrazia e consegnarsi nelle mani dello Stato e di un Prefetto, proprio come nei comuni commissariati per mafia.

La sinistra si regge su un sistema storico fondato su associazionismo, coop, centri anziani e il centrodestra per non essere da meno, non è mai andato a smontare questo sistema, ma ha preferito adeguarsi e crearsene uno parallelo.

Anche per questo chiunque vinca ci sarà pochissimo di nuovo nella nuova giunta comunale. Ci sarà qualche baldo giovane che si presenterà come nuovo e come fresco, che magari stavolta scriverà un libro sui cani e che dietro alle spalle avrà il peggio del peggio del peggio.

E’ già successo, con il silenzio e la complicità delle bande attuali. E sinceramente, non vedo venute meno le condizioni per far ripetere certe tristi eventualità. Buona mafia a tutti.