immigrati-sbarchi-polizia-esercitoA cura di Nicolò Mardegan – NoixMilano. Molti si domandano perché il terrorismo islamico non colpisca l’Italia, ma la verità è che noi siamo il suo miglior alleato: Alfano e Renzi hanno spalancato le porte del Mediterraneo, accolgono indiscriminatamente bisognosi e delinquenti, li fanno transitare dalle nostre città verso il nord Europa. Un capolavoro di politica estera.

Nel 2015 le domande di protezione internazionale presentate in Europa sono state quasi 1,4 milioni. In Italia nel 2016 sono state più di 40.000 e, secondo quanto riferito in audizione alla commissione della Camera dal prefetto Trovato, presidente della commissione nazionale per il diritto d’asilo, nel nostro paese ben il 60% delle richieste non è stata accolta. Questo dato in crescita rende l’idea di come molti dei migranti verso l’Italia siano economici o comunque non appartenenti alla categoria dei rifugiati/profughi per cui, va detto, l’accoglienza sarebbe certo più giustificata.

Dobbiamo dunque interrogarci sul fatto che forse il governo fa passare come bisognosi, perché fuggiti da guerre o persecuzioni, anche quelli che in realtà non lo sono e che possono potenzialmente anche rappresentare un pericolo, come in effetti è percepito: le rilevazioni dell’Istituto Toniolo inserite nel Rapporto Giovani 2016 dicono che, secondo il 60% dei giovani, i migranti rendono l’Italia insicura e ne peggiorano l’economia. L’unico modo per fermare gli sbarchi è bloccare le partenze, impedendo anche ai terroristi di transitare sulle terre europee. Questo lo sappiamo noi e lo sa il governo, ciononostante nelle nostre città la sinistra asseconda e alimenta insistenti pressioni per costruire luoghi di culto di dubbia sicurezza, dove gli imam non moderati possano anche istruire le giovani leve all’odio verso la nostra cultura, odio che una parte di religione degenerata ha reso ormai la normalità.


E che dire dell’introduzione nel nostro ordinamento del reato di tortura e dell’emendamento proposto al Senato dal M5S, che sancisce di fatto l’impossibilità per le forze dell’ordine di agire: se un delinquente dice di essere stato spintonato o trattato in maniera difforme da come vorrebbe, infatti, queste rischiano la galera. Se questo è il modello di sicurezza che propone il governo PD in accordo con i grillini, possiamo iniziare a definirci un paese senza libertà: senza la libertà di chi dovrebbe garantire la nostra sicurezza, di lavorare per poterla effettivamente assicurare.
Questa scelta, unita all’impunità dei magistrati che – pur commettendo errori e processando innocenti a cui rovinano la vita – non si assumono la responsabilità nè i risarcimenti derivanti dalle proprie scelte, ci inseriscono a pieno titolo nell’elenco di quei paesi dove non vigono lo stato di diritto, la libertà e la presunzione di innocenza.