intervista– di Simone Paris –  Oltre ad essere una piazza virtuale di confronto tra le varie anime del centrodestra ed aperta a qualsiasi forma di contributo, centro-destra.it vuole dare voce a quelle persone che ben operano all’interno del centrodestra italiano. Una di queste è senz’altro l’On. Elio Vito.
Parlamentare di lungo corso, primato che rivendica con grande fierezza ed orgoglio, Elio Vito siede ininterrottamente alla Camera dei Deputati dal 1992, prima con i Radicali e dal 1994 con Forza Italia. Da sempre considerato un uomo di fiducia del Presidente Berlusconi, è stato Capogruppo di Forza Italia 2001-2006,  Ministro per i rapporti con il Parlamento nel Governo Berlusconi IV e nei mesi scorsi non è stato riconfermato Presidente della IV Commissione Difesa della Camera dei Deputati, a causa del passaggio di Forza Italia all’opposizione.

Il compito svolto dall’On. Vito, sia nel suo incarico di Presidente di Commissione, che da semplice membro, è stato esemplare, così come testimoniano, ad esempio, le sue continue battaglie, forse unico tra tutti i parlamentari, per porre termine alla prigionia dei Marò e per il loro definitivo ritorno in Patria.

Ritenendo pienamente innocenti i due Fucilieri di Marina e la loro prigionia completamente ingiusta, secondo Elio Vito, “il Governo deve fare di più, anche presso la comunità internazionale, subordinando a questo la nostra partecipazione alle missioni internazionali.”
Posizione forte, così come quella che assume nel campo della politica estera, con una condanna unanime per le sanzioni UE verso la Russia, protendendo per un recupero dello “spirito di Pratica di Mare” e una rivendicazione di una maggiore tutela e riconoscimento dei diritti italiani in campo internazionale, anche alla luce dell’imprescindibile ruolo che l’Italia gioca nel processo di peacekeeping.

Ritenendo che “le politiche per la sicurezza e per la difesa debbano rappresentare una priorità per il nostro Paese”, Elio Vito loda il grande lavoro delle Forze dell’Ordine “per la preziosa opera che svolgono in condizioni di grave rischio e difficoltà”, criticando sia le politiche del Governo Renzi (“prosegue una politica di accorpamenti e tagli che non producono nemmeno grandi risparmi”) che la legge in discussione in Parlamento sull’introduzione del reato di tortura all’interno dell’ordinamento giuridico italiano (“appartiene al tentativo di colpevolizzare e screditare indistintamente tutte le Forze dell’Ordine”).

La sicurezza degli italiani deve rappresentare una priorità per lo Stato. Alla luce anche dei provvedimenti economici inseriti all’interno della prossima Legge di Stabilità (aumenti degli stipendi irrisori, accorpamenti dei vari corpi militari), come reputa la gestione delle Forze Armate da parte dell’attuale Governo?
<<Non vi è alcun dubbio che le politiche per la sicurezza e per la difesa debbano rappresentare una priorità per il nostro Paese. Ma di questo non sembra essersi accorto il Governo, che prosegue una politica di accorpamenti e tagli che non producono nemmeno grandi risparmi. Forza Italia ha presentato alla Legge di Stabilità degli emendamenti per procedere finalmente al riordino delle carriere ed allo sblocco dei contratti, provvedimenti attesi dalle Forze dell’Ordine ed Armate che meritano più attenzione e generosità da parte del governo.>>

Nonostante le costanti difficoltà in cui quotidianamente operano, le Forze Armate italiane mostrano in ogni momento la loro professionalità e il loro mettersi a servizio della Patria. L’ultima dimostrazione è stata Expo, un grande successo dal punto di vista organizzativo e di gestione della sicurezza. La prossima grande prova è il Giubileo. E’ già stato studiato un piano di sicurezza? Come sarà articolato?
<<Expo è stata resa possibile proprio grazie all’impiego dei Militari, che seppure richiesti all’ultimo momento, sono stati in grado di intervenire tempestivamente. Ho guidato una visita di una delegazione della Commissione Difesa ad Expo e posso assicurare che la professionalità e l’impegno dei nostri Militari è stato altissimo. Purtroppo non sempre a loro sono state assicurate condizioni di alloggio adeguate. Certamente l’impiego dei Militari per la sicurezza delle città e per il presidio del territorio deve essere maggiore.>>

La sentenza pilota della CEDU ha reso obbligatorio l’introduzione nell’ordinamento giudiziario italiano del reato di tortura. Lei crede che ciò possa in qualche modo condizionare le Forze di Polizia nel compimento dei loro doveri?

<<Tutti gli operatori delle Forze dell’Ordine sono d’accordo ed hanno interesse a reprimere eventuali casi di tortura. Ma la legge in discussione al Parlamento è sbagliata ed appartiene al tentativo (penso al numero identificativo sui caschi) di colpevolizzare e screditare indistintamente tutte le Forze dell’Ordine, alle quali deve invece andare il plauso ed il ringraziamento di tutte le forze politiche e della pubblica opinione per la preziosa opera che svolgono in condizioni di grave rischio e difficoltà.>>

Passando ad un quadro internazionale, mi piacerebbe avere un suo giudizio sul contributo militare italiano nel processo di peacekeeping?

<<Il contributo dei Militari italiani al mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo è grande e di primo ordine. È un impegno che dobbiamo continuare perché rappresenta il ruolo ed il prestigio dell’Italia nella comunità internazionale. Ma nello stesso tempo dobbiamo chiedere alle istituzioni internazionali e sovranazionali (ONU, NATO, UE) una maggiore presenza a tutela dei nostri interessi e delle nostre ragioni. Mi riferisco naturalmente alla vicenda dei Fucilieri di Marina, ma anche agli sbarchi dalle coste libiche.>>

Riguardo alla politica estera italiana, Lei crede che un eccesso di attenzione della Politica UE per la Russia abbia condizionato la nostra visione dello scacchiere mediterraneo?
<<Non ho difficoltà a dire che l’adesione acritica del nostro Paese alle sanzioni imposte dall’UE alla Russia sia stata un errore ed abbia finito per danneggiare le stesse nostre aziende ed imprese. Come la stessa crisi siriana dimostra, occorre recuperare lo spirito di Pratica di Mare, quando il Presidente Berlusconi riuscì ad affiancare la Russia alla Nato.>>

Ultima domanda, ma per questo non meno importante. Questione Marò. Siamo tutti a conoscenza delle azioni che Lei compie quotidianamente per il loro definitivo ritorno in Italia. La situazione sta assumendo ormai risvolti paradossali ed è sempre più evidente l’innocenza dei due militari italiani. Quali azioni deve mettere in atto il Governo italiano affinché Salvatore Girone e Massimiliano Latorre possano finalmente tornare in Italia?

<<Il Parlamento all’unanimità, su mia iniziativa, aveva indicato da tempo al Governo la necessità di ricorrere all’arbitrato internazionale per risolvere la questione. Il Governo Renzi, come i suoi predecessori, ha atteso troppo tempo per avviare tale pratica, perché? Ora dalla stessa documentazione depositata dall’India emergono le prove della innocenza dei Marò. Ciò rende ancora più inaccettabile la detenzione di Salvatore Girone a Delhi e la stessa libertà a termine concessa a Massimiliano Latorre per curarsi in Italia. Il Governo deve fare di più, anche presso la comunità internazionale, subordinando a questo la nostra partecipazione alle missioni internazionali, per la piena e definitiva libertà di Latorre e Girone (tra l’altro colpito da Dengue questa estate e quindi a rischio per la sua stessa salute in India).>>