referendum - ultimi sondaggi– a cura di Giorgio La Porta – Tira una bruttissima aria nelle stanze del Nazareno. Un clima da scatoloni. Arrivano i sondaggi di ora in ora e quel trend negativo del sì che a inizio anno era al 61% e che è sceso sotto quota 50, proprio non si riesce a salire, e anzi continua a scendere imperterrito.

Qualcuno dirà che le elezioni Usa dimostrino come i sondaggi non siano scientifici e possano sbagliare, ma in questo caso, il possibile errore dei rilevamenti sottovaluta il consenso del No e non del sì.

In Italia i sondaggi sono totalmente fuori controllo dalle elezioni comunali di Roma, quando nessuno, sottolineo nessuno, aveva previsto che quasi 7 elettori su 10 avrebbero votato per la Raggi. Non un errore da poco. Un errore di 12-14 punti non è propriamente un dettaglio. Questo è causato dal fatto che i sondaggi sono testati per un sistema bipolare e non prevedono un terzo polo ribelle che non risponde o risponde in maniera errata per puro senso di rivoluzione. Poverini i sondaggisti di Roma avevano i risultati della Raggi al 53-54 perché al telefono la gente rispondeva così; peccato che poi alle urne quelle stesse persone abbiano votato differentemente.

Per questo ancora oggi i sondaggisti tremano dell’effetto Raggi anche sui risultati dei sondaggi del referendum, visto che i grillini sono automaticamente sottostimati con conseguenze dirette sull’intero fronte del no.

I sondaggi di oggi fanno paura a Palazzo Chigi e ovunque si guardi nessuno attribuisce la vittoria al si. Da Euromedia che attribuisce al no il 56% fino ad Affaritaliani che ieri parlava addirittura di un 60-40 a favore del no, passando per i sondaggi dell’Huffington che non è propriamente di centrodestra o grillino che attribuiscono al no il 53,5. Anche Piepoli per la Stampa attribuisce al no il 54% e parla di probabile vittoria di questo fronte.

Il Fatto quotidiano arriva a dire che l’unica possibilità di vittoria per Renzi sarebbe quella di convincere tutti gli indecisi a suo favore. Probabilità alquanto remota.

In questi sondaggi inoltre, non sono ancora presenti gli effetti di eventi quotidiani che possono avere ulteriormente spostato gli indecisi. Dalle elezioni di Trump alle frasi shock di De Luca contro la Presidente dell’Antimafia Rosy Bindi. Avranno questi eventi spostato gli indecisi o semplicemente rafforzato le motivazioni di chi aveva già deciso?

E’ certo che se si diffondesse nel Paese l’opinione della spallata possibile al Governo e il fronte del No venisse percepito come il fronte vincente, ci sarebbe quel partito del 7% che si sposta di elezione in elezione a favore dell’uno o dell’altro polo, a condizione che questo venga percepito come vincente. E’ il partito degli indecisi che vogliono sentirsi vincenti. Personalmente non li comprendo, ma questa volta possono essere alleati preziosi e determinanti per dare la spallata al Governo Renzi.

Avete capito perché è necessario diffondere in rete informazioni che rendano bene l’idea di un fronte del no forte e di un governo dimissionario? Io lo sto facendo ora con questo articolo, diffondendo sondaggi realizzati negli ultimi giorni. Diffondere e condividere in rete questo articolo, potrebbe essere un buon seguito.

Buona propaganda a tutti.

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