Sembrano trascorsi secoli da quando elicotteri gettavano petali sul carro del boss dei Casamonica con sottofondo le note del Padrino. Arriva Salvini e con lui le ruspe sulle ville di quella famiglia.

A cura di Giorgio La Porta – Ricordo ancora quella ferita. I giornali di tutto il mondo aprivano con le immagini del funerale del boss dei Casamonica con il sottofondo delle note del Padrino e con una pioggia di petali rosa fatti cadere su una zona che per chiunque era interdetta al volo. L’anarchia, la prepotenza, l’assenza di controllo del territorio.

Italia uguale mafia non fu mai così forte come equazione. Qualcuno di noi si sentì offeso, altri piansero addirittura nel vedere una Capitale come Roma umiliata come la città dei boss.

Pochi mesi dopo una parte della città, il Municipio di Ostia, venne sciolto per mafia e il clima in città era davvero irrespirabile. Il Presidente del Consiglio ai tempi era Matteo Renzi, al Viminale c’era Angelino Alfano e in Campidoglio il sindaco Marino, sempre del Pd.

Quando stamattina il Ministro Salvini è andato ad assistere personalmente alla demolizione di 8 ville abusive sempre della famiglia dei Casamonica, le lacrime ci sono state davvero, ma a differenza di quelle di qualche anno fa non sono più causate dalla rabbia, ma dalla soddisfazione di una vittoria dello Stato sulle mafie locali.

E’ il sindaco Virginia Raggi a dare la notizia dell’operazione di abbattimento di quelle ville abusive e mai come oggi torno a sentirmi orgoglioso di essere romano e di essere italiano.

Mi piacerebbe che fossimo tutti orgogliosi e ringraziassimo in maniera unanime e corale tutte le persone che hanno lavorato per questa operazione che rende bene l’idea di cosa stia avvenendo in questo Paese. Oltre agli sbarchi dei clandestini che arricchivano le casse delle mafie finalmente arrivano le ruspe sulle ville che sono la migliore foto di cosa stia concretamente cambiando in Italia.

Eppure c’è qualcosa che ancora non mi torna. C’è un silenzio da parte degli esponenti della sinistra che in questo caso è davvero fuori luogo. Perché se le ruspe vanno contro le mafie il buon senso vorrebbe che tutti stessero dalla parte della Polizia e di chi la guida. Ma per loro l’alto senso delle Istituzioni vale solo quando devi votare qualcuno del Pd al Quirinale, altrimenti prima di dire grazie o di scrivere bravo, bisogna vedere il colore della maglia di chi è in quel momento al Governo. È questa faziosità che fa perdere credibilità alla sinistra italiana. Oggi dalla Boldrini ai centri sociali passando per il centro e per l’estrema destra, dovrebbe esserci avere un coro unanime per ringraziare sindaca, Polizia e Ministro dell’Interno.

Oggi qualcosa è cambiato davvero. Presidente del Consiglio è Giuseppe Conte, al Viminale c’è Matteo Salvini e in Campidoglio c’è Virginia Raggi. Al posto dei petali e delle bande che suonano il Padrino ci sono le ruspe e la voglia di cambiare davvero. Ed è solo l’inizio.

E finché le ruspe tireranno giù le case delle mafie noi saremo con voi e ci dispiace che altri stiano in silenzio.

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