Il Leader della Lega accende l’entusiasmo di chi vota centrodestra e conquista il consenso di tante persone che non sono mai scese in piazza. Cambia gestualità e linguaggio e usa toni decisi ma rassicuranti da leader pronto a salire al Colle.

A cura di Giorgio La Porta. – C’è un Matteo Salvini che sfida tutto e tutti e organizza da solo la più grande manifestazione di piazza di questa campagna elettorale. La Piazza simbolo di Milano, Piazza Duomo, infatti, non la condivide con i suoi alleati ma la riempie da solo per dare subito un chiaro messaggio della forza della Lega al Nord. Accanto a lui c’è Fontana, il candidato Governatore della Lombardia e Luca Zaia, governatore del Veneto.

Dopo due ore di corteo inizia il comizio finale e Salvini ha le pile cariche per trasmettere la giusta energia al suo popolo. Ci sono dei dettagli che non sfuggono a chi osserva con attenzione le piazze politiche. Questa piazza non è Pontida, i colori non sono quelli ma il blu scuro di Salvini Premier è il colore predominante. Anche i toni non sono quelli di Pontida.

C’è un qualcosa che non è affatto casuale e sono i toni usati dal Capitano che in qualche modo ha mitigato alcune espressioni e ha studiato come conquistare il consenso degli indecisi senza spaventare nessuno.

C’è una buona strategia comunicativa alla base che dapprima ha creato un cosiddetto ‘zoccolo duro’ e oggi, a pochi giorni dal voto, punta a coinvolgere quegli indecisi che magari decidono la mattina del voto se e come votare.

I continui riferimenti al mondo cristiano non sono un dettaglio che passa in secondo piano. Inizia con un ringraziamento alla ‘madunina’ del duomo per il sole, poi impugna un rosario in mano, cita almeno tre volte che ‘gli ultimi saranno i primi’ e saluta il popolo del family day. Solo casualità?

C’è qualcosa che lascia immaginare un sorpasso al centro. Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati prima del silenzio Salvini era a due punti sotto Forza Italia per la corsa alla premiership e secondo alcuni studi londinesi questo svantaggio si sarebbe ridotto a mezzo punto. Occorre urgentemente recuperare questo consenso. A destra la Lega ha già preso tutto ciò che poteva prendere ma non può andare oltre perché Giorgia Meloni ha un elettorato fermo al 5% che non si sposta. Sul fronte forzista e cattolico invece ci sono potenziali praterie da conquistare.

C’è un intero mondo che alle scorse elezioni politiche votò il Popolo della Libertà e Berlusconi e che questa volta non trovando l’anziano leader candidato si trova disorientato. Salvini dovrà essere rassicurante e deciso per conquistare la loro fiducia e mettere la freccia per il sorpasso.

In fondo, in un periodo di sondaggi clandestini Salvini ne ha fatto uno in diretta in Piazza Duomo e ha scoperto che molti dei presenti non fossero mai stati in piazza per un comizio.

Ha già conquistato molti indecisi e molti elettori che non fanno politica attivamente. E’ un ottimo segnale. Una Lega che esce fuori dalle sezioni e fuori dalle storiche roccaforti del Nord è una novità politica non indifferente. Tra una settimana vedremo i risultati. Mai come oggi è possibile un sorpasso e un’affermazione di Matteo Salvini come leader del centrodestra italiano.