sicurezza expo centro-destra– di Alessio Marsili – Dopo 184 giorni ed oltre 21,5 milioni di biglietti venduti, si è conclusa il 31 ottobre scorso l’avventura di EXPO 2015, l’esposizione universale di Milano. Presente alle cerimonia di chiusura, il Presidente della Repubblica Mattarella ha affermato: “La sfida di EXPO è stata vinta da un’Italia che quando si unisce sa esprimere grandi doti e mostrare al mondo le sue originali qualità”.

Molti sono stati i dubbi nutriti dall’opinione pubblica nazionale ed internazionale circa l’effettiva capacità di organizzare un evento di tali proporzioni da parte dell’Italia, e le polemiche non sono certo mancate: file chilometriche, corruzione ed arresti hanno condito il tutto, e si disquisirà a lungo sui vantaggi – o svantaggi – che tale manifestazione ha apportato. Ma per gli addetti al comparto sicurezza di EXPO, il sentimento generale è di realizzazione ed appagamento: tutto è andato secondo i piani.

Alla vigilia dell’inaugurazione il timore era concreto, la paura che qualcosa potesse succedere ad EXPO era viva. 4120 persone impegnate quotidianamente a rendere sicura la manifestazione: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, vigilanza privata. Ma decisivo è stato il contributo dell’Esercito nell’assicurare la sicurezza di un’area vasta 118 ettari, incastrata tra una linea ferroviaria e due autostrade. Professionalità e discrezionalità hanno caratterizzato lo straordinario lavoro effettuato dai militari italiani, forti delle esperienze acquisite all’estero – dal Libano all’Afghanistan – strumentali all’efficiente gestione ed organizzazione della sicurezza del sito di EXPO. Importante fare questa analisi proprio in questo 4 novembre, Giornata dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Alcuni dati: operazioni “EXPO” e “Strade sicure” hanno coinvolto 2300 militari -24 ore su 24- provenienti dai reggimenti alpini, bersaglieri, lagunari, paracadutisti, ai quali si uniscono altri 500 militari che sorvegliavano Consolati ed altri obiettivi sensibili di Milano. La strutturazione prevedeva l’esistenza di due task force, una guidata dal colonnello Luca Franchini, responsabile dei controlli di sicurezza sugli automezzi in ingresso e l’altra comandata dal colonnello Elio Babbo che si occupava di assicurare i perimetri del sito, stazioni ferroviarie ed aeroporti (Malpensa, Linate e Orio). Unità cinofile, team IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per la bonifica di eventuali ordigni esplosivi ed assetti per controlli NBC (Nucleare, Biologico e Chimico) entravano in azione tutte le sere dopo le 23, una volta defluita la massa di visitatori dal centro espositivo, per verifiche e controlli su mezzi, persone e materiali.

A capo del dispositivo della Sicurezza, il Generale di Brigate Claudio Rondano; in sei mesi di presenza sono stati raggiunti risultati strabilianti: 45.230 mezzi controllati (rifornimenti logistici dei padiglioni EXPO), 204 articoli contraffatti sequestrati, 17 armi sequestrate, 34 fermi, 25 arresti, 142 interventi a favore della popolazione ed oltre 2 milioni di chilometri percorsi tra le strade della Metropoli.

Il Ministro della Difesa Pinotti, accompagnata dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Claudio Graziano e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale Danilo Errico, ha incontrato presso la Caserma “Santa Barbara” di Milano, gli oltre 2300 uomini che hanno prestato servizio all’Esposizione Universale. “Expo è stata una corsa contro il tempo; ce l’abbiamo fatta ed è stato un successo straordinario. Tutto è stato possibile anche grazie al lavoro che avete fatto” è quanto affermato dal ministro, che ha voluto ringraziare personalmente i militari nelle ore conclusive l’esposizione.

Una presenza capillare, cordiale, che ha contribuito alla percezione di maggior sicurezza per i visitatori provenienti da tutto il mondo e che non ha alimentato un sentimento di militarizzazione dell’evento. Nel frattempo che si decida cosa farne del sito, e che le forze armate si preparino a nuovi eventi prossimi -uno su tutti, il Giubileo-, dovremmo esser grati ed orgogliosi dell’eccellenza del nostro Esercito.