A cura di Giorgio La Porta – Che tristezza quei due bravi ragazzi che in Thailandia hanno strappato e offeso la bandiera nazionale. Noi poveri imbecilli che siamo così orgogliosi delle camionate di italiani che vanno ad Amsterdam solo per vedere il museo di Van Gogh o all’Oktoberfest solo per bersi una Coca-Cola, siamo stati colpiti nel profondo orgoglio nostrano dal fatto che dei connazionali siano arrivati fino in Thailandia non per fare le porcate che gli europei vanno a fare in Thailandia, ma per ubriacarsi e offendere una bandiera nazionale

Noi italiani che a 70 anni molliamo mogli e figli grandi per sparare le nostre ultime cartucce andando a Cuba, piuttosto che nell’ Est Europa a prenderci delle ragazzine poco più che maggiorenni che stranamente ci trovano tanto fighi e sexy, rispetto a quelle vecchie budellone delle nostre mogli italiane, stavolta abbiamo fallito.

Non oso immaginare la faccia dei genitori di questi due ragazzi quando si sono sentiti dire al telefono “mamma siamo stati arrestati”.

Chissà quali pensieri avranno fatto questi genitori sapendo che i loro ragazzi in Thailandia fossero in prigione. Avranno pensato a qualche orgia depravata e poi, sapendo che i loro reati fossero legati ad una bandiera, avranno tirato un sospiro di sollievo

Eppure resta grave anzi gravissimo offendere una bandiera nazionale simbolo di tante lotte e battaglie, ma la bandiera maggiormente offesa in questo caso resta il nostro tricolore italiano. Puntualmente quando sto all’estero mi vergogno dei miei connazionali che non sono solo i più rumorosi e cafoni, ma altresì i più ubriachi drogati e casinari. Quando li vedi girare per Barcellona alle 4:00 di mattina, a parte il fatto che ti chiedano informazione in dialetto romano neanche fossi a Torpignattara, ma puntualmente lo fanno con quel tasso alcolico che ti fa venire voglia di fingere di non capire la loro lingua e continuare a parlare spagnolo.

È normale che noi italiani dobbiamo essere sempre visti all’estero come i più disordinati e caciaroni solo per colpa di qualche imbecille che va in giro ubriaco a fare il simpaticone, infangando di fatto la reputazione di un’intera nazione.

Tornando ai ragazzi che si sono giustificati dicendo che il vilipendio alla bandiera non sia una grave offesa nel loro paese: amici della Thailandia teneteveli tranquillamente, anzi quel paio di anni di carcere fateglielo scontare senza alcuna pietà, perché non possono fargli che bene per insegnare a loro e ai loro coetanei che quando si va in giro per il mondo ci si va per integrarsi e l’integrazione è figlia del rispetto reciproco. Le devastazioni da zecche italiche che qui vengono puntualmente tollerate, sono una offesa per 60 milioni di italiani onesti. Ed è giusto che qualcuno ogni tanto glielo faccia notare

Un ultimo dettaglio che proprio mi fa saltare i nervi. Perché continuiamo a parlare di italiani? Sono altoatesini di quell’Alto Adige che parla tedesco e che si rifiuta di celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. . Non chiamateli italiani, potrebbero offendersi. Almeno stavolta la cosa è reciproca.