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4 LUGLIO: 4 MILIONI DI INTERAZIONI IN UN GIORNO E ABBIAMO FATTO CROLLARE I SERVER DI ARUBA

il 4 luglio di due anni fa 4 milioni di interazioni su un articolo contro l’Islam portarono in un giorno oltre 4 milioni di interazioni. E saltò il server. Il sogno di ogni blogger.

Di Giorgio La Porta – Sembra una folle scena di un film, ma il 4 luglio di due anni fa è avvenuto qualcosa che per molti blogger è un sogno.. e lo è stato anche per noi. Siamo riusciti a far venire giù il server di Aruba, non per un virus o l’attacco di un hacker, ma per i troppi visitatori. Oltre un milione, si 1.000.000 proprio quel numeretto a 6 zeri in un solo giorno su centro-destra.it

Un milione di lettori che dopo aver letto un articolo hanno iniziato a cliccare sugli articoli della pagina portando oltre 4 milioni di interazioni sul sito. Sembra una follia ma non lo è. Sono state 48 ore folli, senza dormire, con i telefoni impazziti, la gente che chiamava, inviava circa 7000 messaggi sul sito, decine di migliaia di like e commenti su facebook. Un delirio assoluto degno di un film.

Cosa era accaduto per scatenare tutto questo frastuono? Un mio articolo indignato nel giorno degli europei di calcio. Erano stati sgozzati brutalmente dall’Isis 10 italiani in Bangladesh e il tg dopo aver raccontato la tragedia disse ‘passiamo ora agli europei di calcio’. Mi scattò la rabbia e iniziai a scrivere un post su facebook dicendo come fosse possibile che in un giorno di lutto nazionale nessuno avrebbe fermato lo show. Poi perdemmo ai rigori contro la Germania e vedere la gente piangere mi fece salire la rabbia più assoluta. Nessuno aveva versato mezza lacrima per i nostri connazionali sgozzati come bestie ma si piangeva per la sconfitta ai rigori. Ricordo bene quella rabbia e quell’impulso. Scrissi il mio pezzo con le lacrime agli occhi riflettendo su un Paese ormai svuotato e intontito e attento solo al calcio e allo sport. L’inno di Mameli non era fatto per le partite di calcio, ma era l’inno che cantavano i ragazzi della prima guerra mentre andavano a morire al fronte. Qualcosa era cambiato e bisognava lanciare un urlo nel vuoto. L’urlo è stato mandato ma non è caduto nel vuoto, visto che l’articolo è diventato immediatamente virale e continua ancora oggi ad essere letto da centinaia di persone ogni giorno. Ecco il link dell’articolo 

Un milione e trecento mila persone lo hanno letto in poche ore. Per un giorno abbiamo superato i grandi quotidiani. Eppure siamo un piccolo blog fatto da giovani volontari e non da grandi firme del giornalismo. Per un giorno abbiamo capito la forza e la potenzialità della rete. Per questo continuiamo a lavorare costantemente crescendo giorno per giorno. Abbiamo alzato la voce e siamo riusciti a farci ascoltare. Almeno un giorno nella nostra vita. Ma come si diceva nella prima guerra mondiale “meglio un giorno da leoni….”.

 

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