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AFFITTOPOLI A ROMA. FINALMENTE QUALCHE SOLUZIONE?

 

-di Grazia Fiore-

Un altro scandalo travolge la Capitale case del Comune in affitto a costi irrisori.
Dopo l’ennesimo scandalo che ha travolto la città di Roma, “Affittopoli”, il commissario Francesco Paolo Tronca ha detto che questa volta si andrà fino in fondo.
Ad UnoMattina il commissario ha illustrato delle stime che riguardano una perdita per le casse del Comune di oltre 100 milioni di Euro all’anno.
“Il problema – dice – è di metodo e etica, per quanto riguarda l’etica noi questa volta dobbiamo andare fino in fondo, perché lo dobbiamo ai romani ma anche ai dipendenti dell’amministrazione: dobbiamo far vedere che certe cose si possono fare se si vogliono fare. Poi è un problema di metodo, come farle? Oggi abbiamo strumenti che non avevamo anni fa. Stiamo lavorando incrociando le banche dati, un sistema che deve essere implementato, magari con una piattaforma informatica dedicata”.
Ovviamente tutti i casi sono da analizzare nello specifico tenendo conto dello stato sociale dell’inquilino come è l’esempio di una signora anziana che percependo una pensione di 400€ al mese paga 8,27€ di affitto, quindi ci sono dei casi sociali che vanno e devono essere supportati.
Dalle notizie riportare da varie testate giornalistiche nazionali viene fuori però che i casi che finora sono stati supportati dal Comune di Roma, che sembra essere davvero un buon padrone di casa, non siano solo sociali bensì anche casi politici.
La sede più famosa del Pd, quella centralissima di via dei Giubbonari, a due passi Campo de’ Fiori, si trova in uno stabile di proprietà del Comune con regolare contratto d’affitto pari a 14.910 euro all’anno, circa 1240 euro al mese, che in una zona come questa sono decisamente pochi. Il problema, però, è l’arretrato che il partito del premier deve al Comune: 170 mila euro; il Pd, il partito della della legalità, onestà, etica e morale sembra essere moroso per una cifra molto importante.
Anche in Via del Volsci, zona centralissima, ci sarebbero verifiche in corso per quanto riguarda la Onlus dell’ ex-sindaco di Roma Ignazio Marino “Imagine” che pagherebbe 239,76€ al mese con una piccola particolarità: la concessione scaduta ma nessuno li ha mai cacciati.
Altre sedi del Pd sembrano tuttavia in condizioni difficili. Due in particolare, una alla Magliana e l’altra a Villa Gordiani, devono fare i conti con un arretrato sostanzioso. Da parte del Comune sono in atto anche altre verifiche, concentrate soprattutto su alcuni circoli all’Esquilino, sia del Pd che di Sel. Il Campidoglio, però, non guarda in faccia nessuno, nel senso che assicura privilegi a destra e a sinistra. La storica sezione dell’ex Msi di Colle Oppio, a due passi dal Colosseo costa 12,91 euro al mese. In questo caso, la cifra è talmente bassa che si spera venga effettivamente saldata con puntualità dai giovani militanti che ora fanno riferimento al movimento Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Al commissario Tronca si deve dare il merito di aver interrotto questa “spirale del silenzio” sul più grande scandalo (dopo quello connesso a Mafia Capitale, ovviamente) in cui sono coinvolte varie amministrazioni capitoline, che va avanti da 10 anni. Stiamo parlando della folle gestione del patrimonio immobiliare comunale,quasi 60mila immobili dai quali il Campidoglio ricava annualmente la misera cifra di 30 milioni di euro.
Non ci sarebbe nessun “buco” da ripianare, se solo ci fosse una più oculata gestione degli immobili in mano al Comune. E non stiamo parlando di case popolari, ma di appartamenti di pregio affittati, chissà perché, a prezzi di favore (per usare un eufemismo).
Solo una mentalità suicida o traffichina può dimostrarsi così incapace di mettere a frutto una tale miniera d’oro.
Si riuscirà a vincere questa ‘sfida’ nei mesi che restano del commissariamento?
“Proveremo a farcela in tutti i modi – ha risposto Tronca -, ce la dobbiamo fare perché si tratta di dare un segnale molto forte. Poi bisogna andare avanti”.

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