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NON SI MUORE DI MALTEMPO MA DI IGNORANZA

Di Giorgio La Porta – No, proprio non impariamo nulla dai terremoti che hanno devastato il centro Italia. Proprio non impariamo a costruire case, a rispettare le regole geologiche, a non spostare i letti dei fiumi per costruire case. No, non abbiamo imparato nulla e le nostre case vengono spazzate via all’arrivo del lupo cattivo proprio come nella fiaba dei tre porcellini.

Come si possa permettere alle persone di vivere nei seminterrati è una cosa che proprio non concepisco. Come al solito ci troviamo a fare la conta delle vittime e dei danni senza però mai pensare a prevenire i disastri con strutture sicure. Chi non c’entra nulla paga sempre il prezzo più alti. I bimbi dormono e vengono travolti da un’onda; è qualcosa di impensabile. Penso alle scene della tragedia del Vajont e mi vengono i brividi. Poi, mentre guardo le immagini in tv seguo le notizie sui social.

Ogni persona nelle zone del nubifragio posta foto e video e l’Italia diventa una grande comunità unita dagli stessi sentimenti. Tutto dura per qualche ora nella quale magicamente sembriamo tutti una grande famiglia.

Col passare delle ore però, arriva qualche notizia che a delle persone normali non fregherebbe nulla, ma qui in Italia crea qualche malumore. A causa del maltempo qualche partita sarà rimandata. Perché oggi è domenica e in tutto l’universo è il giorno del Signore, tranne che in Italia dove è il giorno della Serie A. Inizia qualche lamentela sui social e mentre i pompieri sono sott’acqua a cercare corpi di connazionali dispersi in questa tragedia, imperterrito come la lama del boia arriva il fischio d’inizio.

C’è una parte d’Italia che soffre, ci sono persone che poche ore fa hanno perso tutto ciò che avevano, famiglie distrutte, corpicini di bimbi negli obitori; eppure nulla ferma il circo del calcio.

Se penso che mentre scrivo queste righe qualcuno sta strombettando allo stadio per questo o quel goal mi scende la tristezza più assoluta. No, non siamo più quella comunità straordinaria capace di mobilitarsi per chi soffre. Ecco che mentre scrivo si sente un frastuono per le scale. Deve aver segnato la Lazio

Apro twitter e #maltempo è sparito, mentre #Livorno è sceso sotto #InterSpal, #LazioMilan e #VeronaFiorentina.

Non c’è alcuno spazio per il rispetto e per il dolore in questi 90 minuti. Non siamo italiani, siamo tifosi. Non siamo più i fratelli d’italia, siamo bestie divise per mandrie, abituate a prendere parte sempre allo stesso circo, senza riuscire mai ad alzare la testa e uscire dal gregge. Tranne qualche caso rarissimo. Mai come oggi mi sento solo più del solito.

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