Foto: occhiodiavellino

A cura di Antonio Mennillo – Questa settimana è iniziata con la calenderizzazione della legge sul biotestamento e Ius Soli. Proprio su quest’ultimo si discute da tempo.

Ci sono 2 schieramenti fissi: la sinistra e in modo più velato il M5S, che si astennero nella votazione alla Camera, ma fu lo stesso movimento a presentare una proposta di legge nel 2013 più permissiva di quella dello stesso PD. Tutta la Destra, ovviamente, si contrappone a questa legge folle, con fermezza!

La cittadinanza deve essere meritata, non è sinonimo di più integrazione, in quanto quest’ultima dovrebbe avvenire in automatico con il passare del tempo attraverso un percorso che permetta il raggiungimento della cittadinanza stessa.

Partiamo con lo spiegare che la legge vigente è del 1992 e si tratta di uno ius sanguinis: un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano. Un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”. Infine può ottenerla un extracomunitario dopo una residenza legale di 10 anni in Italia. L’Italia inoltre ha record nell’Unione Europea di concessione di nuove cittadinanze agli stranieri, 202.000 nel 2016.

La nuova legge introdurrebbe soprattutto due nuovi criteri per ottenere la cittadinanza prima dei 18 anni: ius soli temperato e ius culturae.

Il primo prevede che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni.

Il secondo prevede che potranno chiedere la cittadinanza italiana, i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni che abbiano frequentato le scuole italiane per almeno cinque anni e superato almeno un ciclo scolastico (cioè le scuole elementari o medie). I ragazzi nati all’estero, ma che arrivano in Italia fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno sei anni e avere superato un ciclo scolastico.

Se la legge venisse approvata ci sarebbero circa 800.000 ‘’nuovi italiani’’.

5 milioni di italiani vivono in condizioni di povertà assoluta e il PD si inventa uno sciopero della fame per far approvare questa becera legge. Lo schifo assoluto però è la strumentalizzazione dei bambini e usati dai media per condizionare opinione pubblica su questo tema, facendo passare il messaggio che i bambini stranieri non abbiano gli stessi diritti di un bambino italiano, cosa assolutamente falsa. Hanno diritto a salute e istruzione.

Molti italiani, immigrati regolari e coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana si dicono contrari: da Iwobi, noto esponente leghista a Magdi Cristiano Allam che afferma come la cittadinanza non sia un pezzo di carta passando anche per donne come Kawtar Barghout che ha avuto la cittadinanza italiana in modo legale e regolare.

Dietro tutta questa manovra c’è la voglia della sinistra di crearsi un elettorato del tutto nuovo, con un’idea per il futuro, magari di uno Ius Soli automatico come quello che vige in America, nato in America = Americano. No, è un principio sbagliato, si riduce la cittadinanza a un pezzo di carta e ad una semplice burocrazia di stampo sinistrorso e globalista.