Al seggio centrale dove si stanno riaprendo i verbali elettorali Truzzu continua a crescere e recuperare voti. Todde in allarme.

La fretta è una cattiva consigliera e annunciare un risultato importante di una regione vinta con meno di 3000 voti di scarto è una pessima abitudine. Ricordiamo quando Prodi vincendo con 24 mila voti di scarto annunciò la vittoria, mentre nei seggi ancora si stava scrutinando. Ma questa volta al centrosinistra di Alessandra Todde potrebbe costare cara questa fretta.

All’interno dei seggi centrali, infatti, stanno arrivando i verbali di tutti gli scrutini e si stanno ricontrollando i voti contestati e nulli e la distanza tra i due candidati si sta assottigliando a tal punto da far scattare l’allarme a sinistra.

La notizia ufficiale appare sull’Unione Sarda che parla di meno di 1000 voti, ma fonti locali parlano di 700 voti di scarto quando ci sono ancora 22 seggi completamente chiusi ancora da scrutinare con migliaia di schede che possono fare la differenza.

Intanto pare che comunque vadano le cose, si andrà verso il riconteggio totale dei voti  con un relativo slittamento della proclamazione della prossima Giunta.

Non  a caso negli Stati Uniti quando il margine di scarto tra due candidati è troppo vicino, il risultato viene sospeso e si dice che è ‘too close to call’, ovvero troppo vicino per essere annunciato.

Se la Todde sarà realmente presidente della Sardegna non lo diranno i giornali ma i magistrati che proclameranno il risultato del seggio centrale. Nel peggiore dei casi della Sardegna potrà nascere la versione italiana di Hillary Clinton che per qualche ora ha festeggiato la vittoria senza esser mai entrata alla Casa Bianca.

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