tmp_6884-IMG-20160314-WA0001489054534– di Riccardo Boccolucci –  Molti di noi, probabilmente per scarsa coscienza storica, sono portati a pensare che uno dei periodi più rappresentativi della nostra cultura artistica – il Rinascimento – si riduca lungo il perimetro che unisce Roma, Firenze e Venezia. Beh, posso assicurarvi che non è così.

Nella prima metà del Cinquecento, in quel dell’ancor giovane – artisticamente parlando – Parma, si andava sviluppando una scuola di assoluto prestigio e rilevanza, tra le più interessanti del secolo, che sfornò a breve distanza due maestri assoluti quali Correggio e Parmigianino.

Le loro opere si distinsero per uno stile raffinato e accattivante, con superfici levigate ed una notevole scioltezza delle pose e delle espressioni; queste furono di ispirazione per la scuola emiliana del Seicento, dal quale fuoriuscirono artisti del calibro di Carracci e Guido Reni.

Con ciò, possiamo certamente affermare che il Rinascimento Parmense fu senza ombra di dubbio una delle declinazioni più floride dell’arte rinascimentale tutta.

Dal 12 marzo al 26 giugno 2016, curata da David Ekserjian, nelle sale delle Scuderie del Quirinale andrà in scena la mostra “Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento”.

Del primo – il quale si recò a Parma all’apice della carriera e vi rimase per il resto della sua vita – saranno presentati non solo una selezione di capolavori che mostrano la carica emotiva e la gamma di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti successivi.

Del secondo, il Parmigianino, la cui carriera lo vide principalmente attivo a Roma e a Bologna, saranno esposte non solo le opere di soggetto religioso e mitologico, ma l’accento sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel ritratto.

Inoltre, un’accurata selezione mette in evidenza l’approccio radicalmente diverso dei due maestri alla pratica del disegno: quella sostanzialmente funzionale di Correggio sarà accostata alla produzione incomparabilmente più ricca e varia di Parmigianino, mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare.

Oltre ai due grandi maestri, che naturalmente saranno i protagonisti del percorso espositivo, presenteremo anche dipinti e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli. In questa sezione saranno presentate anche numerose opere poco note: alcune praticamente inaccessibili perché conservate in collezioni private, altre inedite.

Info: www.scuderiequirinale.it