Le diverse reazioni degli italiani di fronte agli attacchi della Russia in Ucraina e dell’Iran in Israele denotano una sola cosa: una totale paura e sottomissione.
A cura di Giorgio La Porta – Quando i missili russi arrivavano in Ucraina, le vostre finestre si riempivano di bandiere ucraine, le piazze di candele, di marce per la pace.
Vi do una anticipazione: dopo l’attacco dell’Iran non vedrete sulle finestre nessuna bandiera di Israele, non perché siate filo palestinesi o filo israeliani, ma perché avete fottutamente paura. E fate bene.
I russi non fanno attentati a Londra, Parigi o Bruxelles, non si fanno esplodere nelle nostre metro e per questo avete fatto i coraggiosi paladini delle libertà e dell’Occidente quando il nemico stava a 2000 chilometri e non era pericoloso per voi.
Adesso che una bandiera in finestra o la partecipazione a una marcia della pace può essere sinonimo di provocazione che mette a rischio le vostre chiappette delicate, chissene frega di Israele, dell’Occidente e della Libertà.
Sottomessi, remissivi e silenziosi. È così che ci vogliono ed è così che stiamo diventando.
Sei mesi fa nella mia città, Bruxelles, c’è stato un attentato terroristico di matrice islamica e due poveri malcapitati svedesi che andavano a una partita di calcio sono stati uccisi. Non siamo stati liberi di portare un fiore sui luoghi dell’attentato o fare una fiaccolata per paura di provocare i filo palestinesi o i potenziali terroristi.
Non ci possiamo neanche indignare. Non possiamo piangere. Dobbiamo avere paura e basta. E ne dovremo avere sempre di più.
E vedrete quando saranno la maggioranza, come le provocazioni non saranno più le bandiere di Israele, ma le donne senza velo, due ragazzi dello stesso sesso che si danno la mano in strada o il crocifisso sul tetto di una chiesa.
No, questo non è un articolo sulla guerra tra Israele e Hamas, ma sulle vostre reazioni in Italia e in Europa. Questo è un articolo su di voi.
Viaggio un po’ e vedo l’invasione, vedo un’Europa sempre più sottomessa e impaurita. Non vogliono l’integrazione ma la nostra CONVERSIONE. E la stanno ottenendo piano piano. Solo un anno fa, sempre nella civilissima Bruxelles, veniva pubblicata una edizione della Divina Commedia di Dante senza i versi riguardanti Maometto, poiché islamofobici. È vero, Dante ci è andato pesante, ma nel nostro Occidente nessuno si sognerebbe di censurarlo. Eppure è avvenuto ed è qualcosa di gravissimo che quasi nessuno ha notato, tranne i pericolosi razzisti islamofobici.
Cosa avverrà quando la Costituzione italiana che professa la parità tra uomini e donna verrà ritenuta islamofobica e loro avranno i numeri per abolirla?
Proprio poche ore fa sui social ho lanciato una polemica contro il Capo dello Stato Sergio Mattarella che stranamente si è dimenticato di fare gli auguri a 40 milioni di cattolici che festeggiavano la Santa Pasqua, ma si è prontamente ricordato di fare una nota di auguri per la fine del ramadan. Ovviamente è tutto casuale e non è una gara a essere più inclusivi degli inclusivi. Non è una gara a laicizzare e cancellare la nostra identità culturale per farci invadere meglio.
Come direbbe la Cassandra Oriana Fallaci: «Sveglia, Occidente, sveglia! Ci hanno dichiarato la guerra, siamo in guerra! E alla guerra bisogna combattere».