Foto a cura di Libero

E’ fuga dal Pd. Solo il 12% degli italiani crede nella possibile vittoria di Renzi, ovvero la metà dei suoi elettori. Se nessuno ci crede sarà una campagna con il vento contrario e con il rischio del voto utile a favore di Grillo e Grasso.

A cura di Giorgio La Porta – Governare e fare i leader con il proprio partito al 41% è facile, forse facilissimo, ma quando le cose iniziano ad andare male e vieni percepito come il cavallo perdente, tutti iniziano a lasciarti e preferiscono salire su altri treni in corsa che corrono più del tuo. Dovrebbe averlo capito Matteo Renzi negli ultimi mesi. Non c’è più l’entusiasmo del camper che arriva nelle piazze accolto dal tripudio della cittadinanza per dire cose innovative di una nuova sinistra; ci sono altresì folle di risparmiatori incazzati, pensionati, lavoratori, imprenditori che lo aspettano alle stazioni del treno pd per coprirlo di insulti. È il miglior sondaggio umano che possa rendere chiara l’idea del vero termometro della situazione politica italiana.

Poi arrivano i sondaggi del Corriere che non è propriamente una voce antigovernativa che dà una foto allarmante: il Pd al 23,7 nuovo minimo storico ha perso ben 7 punti in un anno e continua a crollare. In una sola settimana ha perso un punto. C’è un seconda parte del sondaggio, ancora più importante che viene rivelata dal sondaggista Pagnoncelli: solo il 12% degli italiani crede nella possibile vittoria del Pd. Tradotto in numeri vuol dire che solo la metà di quegli elettori che confermano il voto a Renzi è convinta che la vittoria sia possibile, ma vuol anche dire che l’88% degli italiani vede il Pd come un partito perdente.

Questo numero potrebbe avere un effetto trascinamento verso il basso, perché quando vieni percepito come perdente la gente ti vota ‘in difensiva’ e non con l’entusiasmo di chi sa che la settimana successiva sarà nel palazzo a scrivere nuove leggi.

Una campagna elettorale con il vento contrario è ciò che attende il Pd di Matteo Renzi che con il suo modo di fare ha messo alla porta tutte le minoranze che osavano solo esprimere un dissenso. Queste minoranze hanno creato un cartello unico a sinistra che porterà una vera e propria Caporetto nei collegi di sinistra.

C’è infine un’altra variabile che potrebbe affossare ulteriormente il Pd ed è l’effetto voto utile.

Se vieni percepito come sconfitto, ti vota solo la tua struttura di base, mentre i famosi indecisi che vogliono essere decisivi per il prossimo governo sceglieranno o il movimento 5 stelle o il centrodestra che vengono percepiti come i due veri partecipanti alla sfida per la conquista di Palazzo Chigi. Il voto utile potrebbe togliere ulteriori voti al Pd a favore dei due contenitori maggiori o spostarli verso la formazione di Grasso che nelle ultime ore sta aprendo ad una coalizione governativa con Di Maio.

La certezza è che il Pd perderà le elezioni. Chi vuole vincere e governare può votare per le altre tre coalizioni in campo. Non ci sono alternative. Insomma, se ‘Spelacchio’ è morto il Pd non sta poi così bene…