Fillon-di Carlo Prosperi- Chiuse le urne, tutti aspettavano una classifica predeterminata. Fra i 7 candidati, provenienti da una coalizione neogollista, solo due avevano il quid per poter arrivare al ballottaggio. Invece…
Il risultato è arrivato come uno shock anche per gli osservatori più attenti dell’ascesa repentina dell’ “underdog” Fillon.
 Il candidato a cui tutti chiedevano perchè fosse ancora in corsa visti i “presidenziabili” ha vinto di 16 punti su Juppè, mentre Sarkozy è arrivato terzo, a 6 punti dal secondo.

 Cosa è successo? Dove hanno sbagliato i sondaggi?
 Con Brexit, e poi con Trump, i sondaggisti avevano compreso un cambiamento improvviso dei trend ma avevano sbagliato la predizione finale.
 Seppur rimontante, Fillon manteneva un margine fin troppo ampio di distanza per poter pensare ad una vittoria.

Tecnicamente parlando, è difficile “sondaggiare” un’elezione primaria, perlopiù sperimentale come in questo caso.

Cosa succederà adesso?


Il secondo turno, a meno di sorprese, vedrà vittorioso Fillon, presagendo una situazione di vantaggio per la campagna presidenziale.
Un match fra Juppè e Le Pen ricorda, secondo qualche analista, quello fra Clinton e Trump. 
Il sindaco di Bordeaux è un tecnocrate centrista, molto conosciuto e stimato, ma legato a politiche impopolari, come l’innalzamento dell’età pensionabile.
 Fillon è anch’esso collegato alla riforma delle pensioni, ma è più giovane, e la percezione è differente.
Le strade, sotto Juppè, erano in rivolta. La riforma di Fillon passò senza particolari problemi sociali.

Potrà Fillon sconfiggere Marine Le Pen?


Il “presidenziabile” Juppè era deputato a fare ciò, con i sondaggi a dar manforte dando evidenza empirica alla percezione generale che fosse il solo a poter frenare il trumpismo francese.
 In ogni caso, la sinistra è frantumata, e nessun candidato socialista potrà arrivare al ballottaggio. Il rating di approvazione del Presidente Hollande è sceso a numeri ad una cifra, e qualora volesse correre alle primarie del Parti Socialiste sarebbe facilmente sconfitto.
 Altre variabili sono da considerare. Se Juppè dovesse uscire di scena, gli spazi del centro politico si libererebbero, con il Primo Ministro Valls e l’ex ministro per l’Economia Emmanuel Macron lasciati a contendersi il centrosinistra (o, almeno, di ciò che ne rimane).
 Valls, dopo la discesa in campo di Macron, potrebbe decidere di candidarsi alle primarie socialiste.
 Macron, complice la forza mediatica del proprio personaggio, vede i sondaggi a proprio favore.

 Il Fronte Nazionale rimane la prima scelta per la working-class francese, i “blue collar”.
Per riuscire a vincere, Le Pen dovrà andare anche oltre e riuscire a drenare i voti del centrodestra dei Les Republicains.
La grande affluenza alle primarie, superiore ai 4 milioni di partecipanti, dimostra una certa affettività degli elettori dei Repubblicani al proprio partito, che fa ben sperare per il voto.

Una piccola nota finale: Nicolas Sarkozy ha dichiarato la propria sconfitta, e la propria uscita dalla vita politica. Ride bene chi ride ultimo.