A cura di Giorgio La Porta –  Avevamo promesso che non sarebbe avvenuto mai più, che non avremmo dimenticato, che nella storia dell’umanità non ci sarebbero mai state altre offese così gravi alla dignità umana. Eppure le immagini di quei corpicini squarciano l’indifferenza della nostra Italia all’ora di cena, mentre metà Paese guarda il derby e l’altra metà è inchiodata sull’isola dei famosi.

La mia tv resta spenta. Resto al pc inerme a cercare di capire come sia possibile questo massacro sui siti della stampa estera. Appena due giorni fa ero alla foiba di Basovizza nella quale centiaia di persone innocenti furono massacrate solo per essere italiane. Ho provato a fare una diretta ma non riuscivo a parlare. Oggi è la stessa cosa. Guardo le foto di quei bimbi immobili sul pavimento e non riesco a parlare. E il pensiero vola alla bimba con il cappottino rosso di Schindler List, al bambino col pigiama a righe. Ai tanti piccoli angioletti con la sola colpa di essere nati al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Non faranno mai in tempo a capire il perché di tanto odio e di tanta disumanità. Non entro nella questione siriana, non mi interessa farlo. Entro invece nella questione umana perché ritengo che sia inutile tanto progresso e tanta tecnologia se poi a pochi chilometri dalla Turchia, nel nostro mediterraneo le lancette siano ancora ferme alla crudeltà del 1938.

Non sono un pacifista. La pace non è un valore a sé stante. La pace si costruisce a volte anche con le bombe e con la forza. La pace non è l’assenza di un conflitto, non è Saddam che ogni mattina impicca sulla piazza gli oppositori senza che nessuno gli dica niente.

La cosa più grave è che ci stiamo abituando al peggio e cerchiamo in tutti i modi di evadere con il pensiero sperando che quelle cose non accadano mai da noi. Poche ore prima le immagini dell’attentato di San Pietroburgo irrompevano nei nostri tg.

Rimpiango un po’ i valori del Risorgimento e della prima guerra mondiale. Conflitti che furono vere e proprie carneficine ma che avevano un codice di comportamento ben preciso. Garibaldi non avrebbe mai gasato con il cloro gli ospedali dei bambini al sud, sebbene non fosse proprio uno stinco di santo. Stesso vale per Cavour o per Giolitti.

Andiamo avanti, conquistiamo Marte eppure le lancette della nostra storia vanno maledettamente indietro e ci riportano alle pagine più dolorose.

Vedo quei bambini contorcersi dentro l’ospedale siriano, li vedo contorcersi in una doccia di un lager, nel fondo di una foiba. Penso che ancora una volta l’uomo abbia dimostrato quanto possa essere una bestia, quanto anche gli animali più pericolosi non possano arrivare a tanta crudeltà.

Penso che l’indifferenza di ora, come di allora, siano le migliori alleate ai crimini contro l’umanità. Per questo decido di coprire i volti e pubblicare una foto. Dura, cruda, maledettamente malvagia. Una foto che definisco umana, perché provocata dall’azione dell’uomo. Così impariamo una volta per tutte anche l’accezione negativa del termine umano.

Buonanotte cuccioli d’uomo che non vedrete mai il domani. Abbiamo spezzato la vostra innocenza con una crudeltà tutta umana e con la nostra indifferenza. Non siete vittime di una guerra ma vittime di un mondo disumano che si accanisce sempre sui più deboli. Ovunque voi siate un giorno provate a perdonarci…intanto buonanotte piccoletti.