Nei 4 capoluoghi di regione, Articolo Uno, partito del Ministro Speranza non presenta neanche il logo. Eccesso di modestia o paura del giudizio degli elettori?

A cura di Giorgio La Porta – Nel day after delle elezioni amministrative tutti i commentatori sono stati concordi nel riconoscere una netta vittoria del centrodestra, una flessione della Lega di Salvini a favore di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e la sparizione, come nel cilindro del mago Silvan, del Movimento 5 stelle che nella maggior parte dei casi non raggiunge neanche il 5%.

C’è un fenomeno però, che nessuno ha preso in esame, ovvero il partito che esprime il Ministro della Salute, Roberto Speranza, Articolo Uno Mdp. Siamo andati a vedere nei principali 4 capoluoghi di regione in campo per le amministrative ovvero Genova, L’Aquila, Catanzaro e Palermo. E’ vero che è un partito minore, ma è pur sempre il partito che ha espresso il Ministro della Salute nella più grande pandemia della storia e ci sembrava corretto andare a vedere quali portentosi risultati sarebbero stati ottenuti all’indomani dei successi del Ministro Speranza in campo sanitario.

Milioni di persone salvate, sicuramente ci sarà un grande riconoscimento al fautore di cotanto miracolo. E invece no, non ci è dato sapere quanti milioni di italiani osannino il Ministro Speranza, semplicemente perché non ha presentato le liste. Unica traccia di Articolo Uno la troviamo a Genova dove, nella descrizione della lista del PD c’è scritto anche Articolo Uno. Lista che ha preso il 20% e che ha comunque perso in una roccaforte che fino a due decenni fa veniva vinta al primo turno dalla sinistra.

Come mai il partito di Roberto Speranza non è presente a questa tornata elettorale? Eccesso di modestia o paura del Popolo sovrano dopo due anni di provvedimenti unici in Europa e in alcuni casi anche anacronistici? E’ strano, anzi stranissimo anche che di 55 mila giornalisti iscritti all’ordine e migliaia di tuttologi onnipresenti in tv, nessuno abbia notato che un partito così importante nel Governo Draghi non sia presente alla tornata elettorale. Che strano, i giornali di un Paese libero come il nostro che non parlino di Speranza. Chissà perché. Troppo occupati a parlare delle liti inesistenti nel centrodestra e di come tornerà il nazifascismo e arriveranno le cavallette se tra 8 mesi non vincerà il Pd.

Nulla di nuovo, è il solito atteggiamento arrogante e intollerante degli ex comunisti che scrivono articoli e controllano l’informazione italiana, che non a caso, ha perso altre 17 posizioni nella classifica sulla libertà di stampa. Tutto coerente, nulla di nuovo.

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