Mantenuti gli impegni del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi sul rinnovamento della classe dirigente del partito.

A cura di Antonio CantoSilvio Berlusconi l’aveva annunciato da mesi – non ricandideremo tutti gli uscenti, è il momento di cambiare – e chi conosce il Presidente Berlusconi sa che non usa mai parole a caso, né vaneggia, come qualcuno vorrebbe far credere, ma ogni sillaba è dettata per stare al posto che le spetta, ogni cadenza segue il ritmo che lo spartito suggerisce.

Niente nenie, come nel PD, niente menestrelli, già di casa nei 5 stelle, ma soprattutto niente strilloni, giovani venditori di quotidiani che nei primi del Novecento, negli Stati uniti, urlavano i titoli dei giornali come fossero gli slogan populisti oggi.

Ancora oggi, navigando nel mare magnum dei social network e tra gli indicizzatori di google, è facile imbattersi su lande desolate che promettono rivoluzioni in parlamento, ma poi invece, abbiamo trovato consiglieri del PD nelle liste del Movimento 5 stelle, nominati o per di più eletti a loro insaputa.

Di rivoluzione azzurra si è parlato ed oggi che le liste sono ormai chiuse, saranno tanti i volti nuovi in corsa alla Camera ed al Senato, senza casting televisivi (a dispetto delle malelingue) e con un’attenta selezione dei curricula ed una buona aderenza ai territori. Altro che Toscani a Bolzano.

A tal proposito, (sempre per le malelingue) anche le quote rosa sono state ampiamente rispettate con giovani donne impegnate da sempre in politica, quella di strada, dietro le quinte, senza far rumore e senza cene esclusive.

Tra i nomi di livello, Maria Tripodi, cresciuta nel movimento giovanile di Forza Italia, forza trainante ed instancabile sempre in prima linea a sostegno della causa azzurra.

Ha suscitato fervore il caso di Ylenia Citino, candidata in Sicilia,  che si è sentita in obbligo di postare un curriculum di tutto rispetto, con mansioni ed esperienze che il candidato Premier dei grillini potrà appuntarsi, perché con un’altra legislatura alle porte non avrà certo tempo di iniziare a lavorare. Per quello c’è sempre tempo.

Riconfermate De Girolamo -con qualche polemica-, Bernini, Carfagna e Calabria. Non male direi.

E poi c’è il territorio. Mai come questa tornata così presente con Marcello Fiori, Coordinatore Nazionale Enti Locali, candidato alla Camera nelle Marche, già attivo da qualche anno su tutta la penisola per creare un gruppo unito di amministratori locali abili e meritevoli di aver infuso nuova linfa al partito. Ben 6 amministratori locali della sua regione sono presenti nelle liste, messaggio inequivocabile che “la forza del partito deve essere la rappresentatività del territorio”, ci tiene a precisare da sempre. Un lavoro iniziato dopo le europee e portato avanti con costanza, circondandosi di sindaci e consiglieri che quotidianamente vivono le difficoltà dei cittadini. Testa bassa e pedalare, è questa l’indicazione del Presidente Berlusconi, “Pensiamo alla campagna elettorale, tutti concentrati”, quasi come fossero in ritiro pre-gara- mi permetto di aggiungere-, perché il 4 Marzo si gioca la partita tanto attesa dopo 4 governi non eletti, un colpo di Stato ed i disastri di una Sinistra intenta a riorganizzare l’asset dei partiti che la compongono.

L’Italia ha bisogno di rispecchiarsi nelle facce nuove del nostro movimento- ha più volte dichiarato IL Presidente Berlusconi- ed oggi le liste hanno new entry per l’85% alla Camera e l’83% al Senato.

E se qualcuno insinua che i capilista sono solo tra i fedelissimi, da qualche parte bisogna pur ricominciare, aggiungo.

Il primo impegno mantenuto con i propri elettori è già realtà. Forza Italia cambia faccia con la forza dell’esperienza e la carica delle nuove proposte, quasi a far da concorrenza a Sanremo, con un unico mattatore in campo, con un solo conduttore possibile.