elezioni-comunali-ballottaggi-in-sicilia– A cura di Michele Gottardi – Ad un anno preciso dalle elezioni comunali 2014, Bolzano è tornata al voto per eleggere il nuovo sindaco della città. L’ex primo cittadino, Luigi Spagnolli (PD-SVP-SEL-civiche), non era infatti riuscito, dopo vari tentativi, a formare una maggioranza stabile che sostenesse la sua giunta a causa di un solo voto, determinante per dare avvio all’amministrazione cittadina. Si è compreso quindi che l’unica strada percorribile, dopo l’arrivo di un commissario speciale, era quella di tornare alle urne, con il risultato che la situazione, in termini di frammentazione politica, è notevolmente peggiorata. L’esito incerto era nell’aria a causa della mancata alleanza tra Partito democratico e Südtiroler Volkspartei e delle divisioni interne al centrodestra che hanno visto un candidato unico per la lista “Il centrodestra-Uniti per Bolzano” (che riuniva Forza Italia, Unitalia e Alto Adige nel cuore) e Lega Nord ed uno per la lista “Alleanza per Bolzano” (comprendente Fratelli d’Italia, Conservatori e Riformisti, Nuovo PSI, Il popolo della famiglia e Lista Benussi). Quest’ultima situazione ha scatenato le ire di Michaela Biancofiore, deputata forzista ben nota in Alto Adige, la quale si è lamentata per la scelta dei vertici di non presentare il simbolo di Forza Italia, nonché per la non convergenza della coalizione su Igor Janes, ipotetico e prevedibile candidato unico del centrodestra.

Sin dall’inizio dello scrutinio, inoltratosi fino a tarda notte, è parso chiaro che fosse necessario un secondo turno, ma l’aspetto più interessante da cogliere è il mutamento della compagine elettorale rispetto all’anno precedente.

Il candidato di centrosinistra, Renzo Caramaschi (PD, lista civica “Con Caramaschi” e Sinistra ecosociale), ha raggiunto quota 22,31%, mentre quello appoggiato da Verdi e Rifondazione comunista l’8%. Nel 2015 Spagnolli aveva toccato al primo turno il 41%, considerata l’alleanza con la SVP che quest’anno ha raccolto il 15% di preferenze, diventando il partito più votato in città.

Sul fronte del centrodestra Mario Tagnin (Il centrodestra-Uniti per Bolzano e Lega Nord) si è aggiudicato il secondo posto con il 18,44%, mentre Alleanza per Bolzano (che proponeva con sindaco Giorgio Holzmann) ha raccolto il 4,84%.

Simile all’anno scorso il risultato del Movimento Cinque Stelle (11,57%), ma la vera sorpresa è stato il candidato di Casapound, Maurizio Puglisi Ghizzi, che ha toccato il 6,25%! Il movimento di estrema destra è riuscito ad aggiudicarsi ben 3 seggi nel nuovo Consiglio comunale (sin’ora a livello nazionale non era mai riuscito ad avere nessun rappresentante nelle istituzioni) e 4 nelle circoscrizioni, considerato il fatto che in alcune sezioni ha raggiunto livelli altissimi, come il 20% nella 79 o il 14,95% nella 76.

Come si può cogliere, il panorama post-voto risulta essere molto confusionario, vista anche l’assegnazione dei seggi in Consiglio comunale: 9 al PD, 8 all’SVP, 6 al M5S, 5 alla Lega Nord, 4 a Uniti per Bolzano, 4 ai Verdi, 3 a Casapound, 2 a Alleanza per Bolzano, 2 alla lista civica “Con Camaraschi”, 2 alla lista civica “Io sto con Bolzano”. Importante da notare è che Forza Italia per la prima volta non è riuscita ad ottenere nemmeno un seggio e per questo ci viene da pensare che forse forse l’on. Biancofiore, la cui audacia e passione politica è indiscutibilmente riconosciuta da tutti gli schieramenti, non aveva tutti i torti.

L’esito definitivo sulla partita del dopo-Spagnolli si avrà solamente domenica 22 maggio, data fissata per il ballottaggio, e, come da consuetudine, fondamentale sarà capire a chi l’SVP darà il suo endorsement, tanto che i corteggiamenti verso il partito autonomista sudtirolese sono arrivati durante la campagna elettorale da tutti i fronti. Nel 2015 il candidato del centrosinistra, che ricordiamo aveva dalla sua parte l’SVP sin dall’inizio, aveva trionfato con il 57,70% dei voti, quest’anno la situazione potrebbe variare qualora il partito dell’edelweiss si schierasse con il centrodestra o lasciasse libertà di voto. Saranno fondamentali quindi queste due settimane pre-ballottaggio, nelle quali gli accordi, i patti sottobanco e la propaganda faranno da padroni, tenendo soprattutto conto che il voto a Bolzano è e sarà il primo test per le elezioni amministrative del 5 giugno, il cui risultato darà un’indicazione precisa se il vento che sin’ora ha tirato ha mutato direzione. Non ci resta che aspettare!