Impennata di consensi per il NO al referendum. Il sondaggista D’Alimonte conferma: partita aperta, il NO è tra il 40 e il 45%. Adesso il Governo rischia sul serio.

A cura di Giorgio La Porta – Ore di terrore a Palazzo Chigi mentre circolano tra le stanze gli ultimi sondaggi demoscopici sia delle elezioni regionali che del referendum. Se è ormai chiaro a tutti che il Movimento 5 stelle che guida il Paese non conquisterà neanche una delle 7 regioni al voto, anche i sondaggi che dovevano vedere un plebiscito per il Si, iniziano a far tremare gli inquilini di Palazzo Chigi.

Gli elettori del No si stanno muovendo con notevolissimo ritardo, ma gran parte degli indecisi si sta posizionando proprio su questo fronte.

Se un mese fa non ci sarebbe stata partita, ora il fronte è apertissimo e basterebbe qualche leggera apertura a destra del fronte del No per far succedere l’inevitabile nel Governo.

A confermarlo ci sono i sondaggi realizzati da D’Alimonte che parlano addirittura di impennata di consensi per il NO che oscilla tra il 40 e il 45%.

Se Salvini e Meloni per estrema coerenza stanno appoggiando pur con timidezza il Si alla riforma (avendo votato in aula il provvedimento), nelle retrovie dei partiti la posizione è di puntare sul no per far collassare il Movimento 5 stelle e mandare a casa il Governo Conte.

Se venisse infatti bocciata l’unica riforma costituzionale scritta dal Movimento 5 Stelle sui tagli al costo della Politica, il partito di Conte e Di Maio non avrebbe più ragione d’esistere e collasserebbe su se stesso.

Inoltre gli italiani stanno capendo in maniera molto evidente che i tagli apportati dalla riforma sono impercettibili, se si pensa ad esempio che stampare le schede e fare il referendum costerà 5 volte il risparmio che si otterrebbe se la riforma venisse approvata. In cambio però, ci sarebbe un taglio della rappresentatività.

Il fronte del NO è sempre più ampio e sta raccogliendo sempre più adesioni da parte del mondo politico.

Inoltre, la campagna elettorale si sta svolgendo quasi esclusivamente su internet, dove i sostenitori del no sono molto più numerosi e determinati.

Se infine passasse il concetto che con una bocciatura della riforma, Conte sarebbe costretto alle stesse dimissioni di Renzi, allora la partita sarebbe davvero chiusa e il No potrebbe passare in pochissime ore addirittura in vantaggio. Al momento la partita è apertissima e le spaccature interne al Pd rincuorano i sostenitori del No, tanto che in alcune zone rosse il No avrebbe la meglio. C’è poco da fare, manca una sola settimana al voto, bisogna darsi da fare soprattutto in rete. Se non volete vedere i grillini festeggiare in piazza non ci sono molte altre alternative…