Sondaggi elettorali a Porta a Porta. Salvini e Di Maio fanno da volano al Governo che gode di un sostegno popolare tra il 58 e il 60%.

Da qualche giorno qualche giornaletto a caccia di click diffonde pessimismo e sondaggi che parlano di crolli e smottamenti nell’area governativa. Finalmente poi arrivano i professionisti dell’informazione che riescono a mettere a confronto più istituti demoscopici storici e con esperienza affermata come Piepoli e Ghisleri e allora i numeri cambiano.

E’ vero che per la prima volta la Lega smette di crescere, ma è assolutamente normale anche perché è politicamente impossibile continuare a guadagnare 5 punti al mese. Ogni tanto dopo aver fatto una salita, anche i migliori corridori decidono di rallentare. Oltretutto il mezzo punto (0,4%) che secondo Euromedia il partito di Salvini perderebbe,  lo restituirebbe a Forza Italia dopo che per mesi i consensi azzurri sono stati letteralmente vampirizzati dalla Lega. La Lega resta saldamente il primo partito italiano tra il 31,3 e il 30,5% e la variazione è così impercettibile che l’Istituto Piepoli neanche la rileva e gli attribuisce lo stesso valore della scorsa settimana.

Ottima salute per tutta la coalizione del centrodestra che, grazie agli assestamenti interni, vede Forza Italia al 10,8% e Fratelli d’Italia al 4,2% per un totale del 46,6% per Euromedia, ovvero ben oltre 9 punti in più rispetto ai risultati del 4 marzo.

L’area del Governo è stabile al 58-60% di voti per i partiti della maggioranza e questo rende Giuseppe Conte praticamente blindato a Palazzo Chigi.

Situazione stabile anche in casa 5 stelle con una flessione dello 0,9% registrata da Euromedia che attribuisce al partito di Di Maio il 26,7% mentre Piepoli gli attribuisce ben 3 punti in più con il 29,5%.

I sondaggisti di Vespa si contraddicono quando devono contare i pochi elettori rimasti a sinistra. Per Euromedia c’è un recupero dell’intera coalizione di sinistra che recupererebbe 1,2% arrivando al 20% (alle elezioni del 4 marzo avevano il 22.8) mentre per Piepoli la coalizione del Pd e + Europa perderebbe mezzo punto e si fermerebbe al 19%.

Poco cambia: l’area governativa è oltre tre volte più grande di quella dell’opposizione di sinistra e in un sistema elettorale bipolare questo ha delle conseguenze devastanti per chi come il Pd arriva terzo: fuori da ogni ballottaggio. Tenetevi pronti.

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