Prima defezione all’indomani della vittoria di Elly Schlein. Beppe Fioroni tra i fondatori storici del PD sbatte la porta. Non è più il partito dei moderati e dei cattolici. Renzi e Calenda si preparano alla transumanza.

A cura di Giorgio La Porta – A sorpresa Elly Schlein ribalta il voto della struttura degli iscritti del Pd e diventa il nuovo segretario politico ma le sue posizioni movimentiste e troppo di sinistra causano i primi malumori nel partito e a sbattere la porta è Beppe Fioroni, già ministro dell’Istruzione e tra i fondatori del Pd nel 2008.

C’è da ricordare che il PD naque tra la fusione dei democratici di sinistra eredi del Partito Comunista e la Margherita, un partito liberal democratico con una forte base cattolica proveniente dal Partito Popolare di Enzo Bianco e Pierluigi Castagnetti.

Oggi le idee di Beppe Fioroni e Rosy Bindi non solo sono minoritarie, ma rischiano di essere indesiderate nel nuovo Pd della Schlein. Dove sta il Pd che portava nel simbolo quel ramoscello del cristiano Ulivo e che sfilava alla marcia della Pace insieme a migliaia di cattolici?

Si apre una nuova fase a sinistra, ma non è detto che sia una buona fase. Anzi, qualcuno ha il sospetto che con la fuga dei cattolici e dei moderati verso il terzo Polo di Renzi e Calenda il Pd possa continuare a perdere consensi.

E’ sempre più forte la voce di una ulteriore scissione del Pd che andrebbe a dilaniare ulteriormente quel 15% che resta secondo gli ultimi sondaggi. E’ certo che l’elezione di Elly Schlein non ha certamente posizioni concilianti nei confronti di quei pochi moderati che restavano nel partito. Gli elettori hanno voluto un partito più a sinistra e ora si attendono le conseguenze.

A sfregarsi le mani è il terzo polo di Calenda e Renzi e spalanca i cancelli sia agli eletti del Pd che agli elettori.

A questo punto il Terzo Polo ha tutto l’interesse ad allungare anche la vita del Governo per attendere il totale logoramento del Pd e il travaso di elettori nei confronti di una opposizione moderata e liberal democratica che si oppone a posizioni massimaliste.

Non è escluso che a trarre beneficio indiretto dalla vittoria della Schlein ci sia infatti proprio Giorgia Meloni che mentre gode di sondaggi che la danno sempre in forte ascesa dal giorno delle elezioni, oggi potrebbe trarre beneficio anche in aula a seguito delle defezioni che arriveranno dal Pd e che andranno verso quel Terzo Polo che potrebbe diventare un interlocutore privilegiato del Governo.

Quali elettori che non sono già di sinistra dovrebbero votare per il Pd della Schlein lo vedremo. Al giorno uno della nuova segreteria non vediamo adesioni ma defezioni. Ed è solo il primo giorno.

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