Questo giornale social resta a vostra disposizione per proposte ed articoli. In queste ore stiamo ricevendo molti articoli dei lettori che rendono questo spazio un momento fondamentale nel dibattito politico quotidiano. Li pubblicheremo ogni giorno e aspettiamo da voi sempre nuovi spunti di riflessione. La prima riflessione che pubblichiamo è stata scritta da Vincenzo Massimo ed è una lettera aperta al nostro sito e all’attuale centrodestra italiano. 
 HOME PAGE www.centro-destra.it– di Vincenzo Massimo – Quando ho scoperto della nascita di questo sito la prima idea che mi è passata per la testa è che serviva un centrodestra ridotto praticamente in macerie per risvegliare una certa vitalità culturale che, nei periodi felici almeno elettoralmente parlando, è venuta quasi sempre a mancare. Colpa anche di una classe dirigente di centrodestra che non ha mai saputo creare un rapporto con la cultura di riferimento, addirittura quasi snobbandola. Eppure il patrimonio valoriale e culturale a cui è possibile attingere è sterminato ed offre spunti che quasi mai nessuno è riuscito a cogliere.
Iniziative come queste sono il segno che qualcosa inizia a muoversi in questo senso. E dare la possibilità a tutti di esprimersi e di dare un contributo ideale alla ricostruzione del centrodestra non può che essere la strategia più efficace per delineare il perimetro ideologico e culturale entro cui concentrare una eventuale azione politica. Il tutto nel totale rispetto e nella totale partecipazione delle varie sensibilità che compongono il centrodestra, senza esclusioni.
E se la forma partito e le sue dinamiche interne, legate agli interessi delle singole correnti, dimostrano di essere meno inclini al dibattito tra opinioni diverse e spesso opposte, un confronto culturale che voglia veramente essere serio e proficuo non può permettersi di compiere lo stesso errore. Solo con l’incontro, il confronto e, perchè no, anche lo scontro tra posizioni diverse si può facilitare il processo di creazione di nuove sintesi che facciano coesistere in armonia più anime.
L’errore da evitare è quello di cadere in facili e affascinanti ipotesi di fusionismo che portano solo ad accozzaglie prive di un progetto di più ampio respiro e create solo per fini elettorali. L’esperienza del Popolo della Libertà deve servirci come monito per non ripetere più gli stessi errori che hanno ridotto il centrodestra in una condizione di triste ininfluenza che speriamo non possa essere permanente.
Il sondaggio proposto sui papabili leader della coalizione può essere uno strumento in grado di farci capire, orientativamente, chi tra le attuali personalità viene percepita come quella più adatta a guidare il centrodestra, ma non è dall’individuazione del leader che secondo me bisogna partire. La necessità più urgente è quella di costruire, consolidare e diffondere una precisa cultura politica alla quale tutti possono sentirsi di appartenere. Fatto ciò e individuata la forma più adatta di organizzazione, che non è detto possa essere per forza un partito unico, possiamo passare alla scelta del principale rappresentante, che non dovrà mai essere la figura dell’uomo solo al comando di berlusconiana memoria. Inutile dire che la scelta del leader dovrà essere quanto più aperta e partecipata possibile, magari con lo strumento delle primarie.
Il processo di ricostruzione non può che passare da questi chiari passaggi più che da riunioni di fondazioni. Per farlo c’è bisogno del contributo di tutti e spero che anche centro-destra.it, insieme ad altri siti che si rifanno allo stesso obiettivo, possa portare il suo per una causa superiore.