LA CATALOGNA VOTA NO ALL’INDIPENDENZA, MA A CAUSA DEL SISTEMA ELETTORALE GLI INDIPENDENTISTI CONQUISTANO LA MAGGIORANZA. ECCO IL PERCHE’.

grafico a cura de El Pais

A cura di Giorgio La Porta – Come tutti i voti inaspettati degli ultimi 24 mesi anche la Catalogna non ci risparmia qualche bella sorpresa. Tutti i giornali stanno titolando, giustamente, la maggioranza assoluta conquistata dagli indipendentisti catalani, ma qualche cocciuto giornalista da Roma, calcolatrice alla mano sta sommando i voti per dare una lettura più approfondita di quei dati.

Politicamente hanno vinto gli unionisti, il popolo che va contro la secessione e ha vinto con il 52,1% dei voti assoluti. Avete capito bene ciò che sto affermando. I secessionisti sono fermi, a scrutinio concluso al 47,5%, molto lontano da quel 50% sufficiente ad affermare che la Catalogna abbia votato per l’indipendenza.

Il dato politico è questo e spero che qualcuno domani lo faccia notare sui grandi quotidiani.

Fosse stato un referendum pro o contro l’indipendenza, oggi la Catalogna sarebbe ancora più legata alla Spagna di ieri.

Come mai gli indipendentisti hanno conquistato più seggi? Non per una maggioranza numerica ma per le solite imperfezioni del sistema elettorale.

Gli unionisti hanno vinto a Barcellona, dove per conquistare un seggio servivano 40 mila voti, gli indipendentisti in provincia, dove per un seggio ne bastavano tra i 13 mila e i 20 mila. E’ un fenomeno che la scienza politica definisce ‘malaporzione’ e significa che il voto dei cittadini non è perfettamente proporzionale.

In alcune zone viene eletto un deputato ogni mille abitanti, in altre uno ogni 10 mila. Eppure i due deputati eletti, una volta in aula hanno lo stesso diritto di voto.

Esiste anche nella nostra bella Italia. Pensiamo al Molise che elegge due deputati avendo 150 mila abitanti, ovvero uno ogni 75.000 abitanti. Se la Lombardia dovesse esprimere un numero di deputati nella stessa proporzione, ne dovrebbe eleggere 160 avendo circa 12 milioni di abitanti. Pertanto il voto di un molisano vale sul piatto molto di più di quello di un lombardo.

Avere più eletti è però un dato diverso dall’avere più voti assoluti e almeno in quello gli unionisti hanno stravinto.

La vera sorpresa di queste elezioni è la formazione Ciudadanos, i giovani liberal di centrodestra che si affermano come primo partito della Catalogna.

Gli indipendentisti avranno dunque una maggioranza in aula ma una minoranza nella regione autonoma. Doveva essere la giornata del trionfo dell’indipendenza e i voti assoluti dicono perfettamente il contrario.

Governare con una minoranza non deve essere facile. Renzi ne sa qualcosa…