Impacciata e inesperta sta facendo la fine di Pinocchio con il gatto e la volpe. Non per questo è sporca. Al momento è la soluzione meno peggiore per Roma.

– A cura di Giorgio La Porta – Non sono grillino ma difendo la Raggi e la rivoterei al ballottaggio anche domattina. Il mio centrodestra non è credibile, diviso, sporco e umiliato da giochi di bande che hanno trattato le istituzioni peggio di un porcile. E queste vecchie persone sono ancora lì, ad aspettare che passi sul fiume il corpo della Raggi per poter rientrare nel palazzo e continuare ciò che avevano lasciato in sospeso. Stesso vale per il centrosinistra che fa la morale a Marra per un appartamento di 370 mila euro e si trova a Milano una contestazione su un appalto Expo di 270 milioni di euro, ovvero 500 miliardi di lire.

Per non parlare dei tempi dedicati dal Tg1 nel giorno della notizia. 11 minuti allo scandalo romano, appena tre minuti per l’autosospensione di Sala. Ovviamente i 270 milioni sono un dettaglio assolutamente secondario.

La Raggi non è brillante, è impacciata, è inesperta, ma non è sporca come le bande che l’hanno preceduta. Mi stanno profondamente sulle palle i grillini e il loro moralismo da quattro soldi. Ma mi stanno molto più sulle palle i ladri. Ladri di speranze, di ricchezze, di opportunità. Ladri che dopano le campagne elettorali investendo milioni di euro per essere rieletti. Ladri che bloccano tutto quando non guadagnano direttamente o indirettamente.

Non dimentichiamoci che nella vicenda Mafia Capitale qualche esponente politico del Pd ha patteggiato e dunque ammesso le colpe. Al posto della Raggi ci vedo qualsiasi giovane amministratore estraneo al sistema, che viene colpito e umiliato per fargli cambiare idea e farlo desistere dallo stare in politica. Ci vedo la mia stessa inesperienza di giovane amministratore romano entrato a 28 anni per la prima volta in una amministrazione pubblica.

La politica non si cambia con le dimissioni della Raggi o tirando le monetine a Craxi, ma con una bonifica dei cancri che sono nella macchina comunale e statale. Serve una bonifica dell’amministrazione comunale e statale. Serve una legge che faccia sparire il posto fisso e che renda tutti, dico tutti, licenziabili il giorno dopo. Così se lavori bene e hai merito mantieni il tuo lavoro, se usi il tuo lavoro per favorire qualcuno e non fai il tuo dovere vai a casa il giorno stesso senza fiatare e avere qualcuno che ti difenda dal sindacato.

Ricordo la brutta vicenda denunciata dalle Iene nella quale ogni mattina un uomo si appropriava delle monetine della fontana di Trevi. Nessuno sapeva, nessuno vedeva e la storia è andata avanti per 30 anni. Eppure c’erano dei vigili presenti in piazza. Vigili non vigili mi verrebbe da dire. Poi sul motivo della loro non vigilanza saranno storia e magistratura a giudicare. Questo per dire che la colpa non è della politica locale, perché un presidente di Municipio, un Sindaco o un assessore non possono dare ordini a quella macchina amministrativa che è nel palazzo ma ha una sua gerarchia. E’ stata concepita per essere una struttura amministrativa terza alle parti e non essere condizionata dalle influenze della politica. In realtà si è trasformata in una pratica che lega le mani ai sindaci.

Se fossi il Sindaco di una città e volessi togliere i venditori abusivi di fronte ad un negozio, non potrei fare altro che chiamare il capo della Municipale sperando nella sua disponibilità, ma non avrei un potere diretto. Però se poi ci sono gli ambulanti i cittadini se la prendono con il sindaco e non con il comandante dei Vigili. Questa è la struttura che proprio non va.

Una politica sottopagata e infangata e un corpo amministrativo intoccabile, potente, non licenziabile, che pur sbagliando resta lì. Ricordiamoci che il Segretario Generale della Camera guadagna più di Obama e che a differenza di Obama che sta facendo gli scatoloni, lui non li farà mai, perché non può essere licenziato.

Roma non può essere governata con dei normali canoni democratici, perché dove c’è una macchina rotta e corrotta la mafia fa affari d’oro. Lo grido dai tempi di Marino, Roma va commissariata e bonificata, altrimenti con le preferenze la mafia investe per avere questo o quel rappresentante e difendere questo o quell’interesse.

Mi dispiace che un centrodestra incapace di vincere le elezioni faccia oggi il tifo per le manette. La bonifica del Comune fa bene anche e soprattutto alla nostra coalizione.

Ero candidato nel 2008 con un Pdl che diceva ‘Niente sconti di pena’. In pochi mesi mi sono ritrovato latitanti nel partito, colleghi assunti da questa o quella azienda municipalizzata, corse alle licenze alle bancarelle di caldarroste, campagne elettorali milionarie per guadagnare pochi spicci di stipendio da consigliere.

No, era troppo, non era quello il mio centrodestra.

Il centrodestra pulito dovrebbe lavorare per la bonifica del Comune da questi volponi che ti avvicinano per farti fare questo o quell’affare e in cambio pagarti la campagna elettorale. Fuori i mercanti dal tempio della politica e della democrazia, se proprio vogliamo tornare a fare politica e non occuparci semplicemente delle guerre tra ricche bande di potere.

In tutto questo però, non accettiamo lezioni di morale e di etica politica dal PD. Dovrebbe risparmiarcele almeno fino al giorno in cui non si sarà cambiato le mutande ancora sporche di Mafia Capitale.