TORINO– A cura di Simone Paris – Domenica 5 giugno si voterà in tantissime città italiane, nonché nella vecchia capitale sabauda, ovvero Torino.

Sindaco uscente e nuovamente in corsa per la poltrona di primo cittadino è Piero Fassino.
Le scorse elezioni si chiusero con una vittoria al primo turno del candidato del Partito Democratico con una percentuale del 56% circa su un centrodestra unito che candidò Michele Giuseppe Coppola, riuscendo a racimolare un misero 27%.

In questa tornata elettorale la situazione è assai peggiore con un centrosinistra favorito per una nuova vittoria contro una candidatura del Movimento Cinque Stelle che potrebbe, però, creare insidie e un centrodestra che più diviso di questo non si può.
Gli ultimi cinque anni, in cui Fassino ha governato Torino, non sono stati di certo entusiasmanti; Fassino è tornato ad occuparsi della propria città dopo una discreta carriera politica nazionale, trovandola fortemente rinnovata in seguito alle Olimpiadi invernali del 2006, ma indebitata come nessun’altra, quasi in default finanziario.
In questi cinque anni Fassino ha cercato di pilotare Torino fuori dal tracollo economico, ma molti dei suoi assessori e collaboratori non si sono decisamente dimostrati all’altezza ed inoltre il sindaco per troppo tempo è stato impegnato in vicende fuori da Torino (vedi presidenza nazionale dell’ANCI, vicende del Partito Democratico) per tornare ad interessarsi alla città in maniera continua e proficua solamente negli ultimi mesi.
Fassino prova a rivincere nuovamente con l’appoggio di quattro liste, tra cui non può mancare il Partito Democratico; le altre liste sono Moderati per Fassino (una formazione legata al deputato Giacomo Portas, eletto più volte come indipendente all’interno delle liste del PD e che recentemente ha accolto tra le proprie fila Silvio Magliano, un giovane assai interessante e capace, cresciuto nel PDL e successivamente transitato nel NuovoCentrodestra), la lista civica “Per Fassino” e “Sinistra Sinistra per la città”.
Il Movimento Cinque Stelle ha portato avanti negli anni una proficua opera di opposizione anche all’interno dell’aula consiliare, avendo eletto nella scorsa tornata amministrativa vari consiglieri; i grillini candidano alla poltrona di sindaco Chiara Appendino, consigliere uscente.
Il quadro del centrodestra nella città di Torino è veramente tetro e la voglia di parlarne è veramente poca, ma per dovere di informazione sono costretto a farlo; il caos che esiste a Torino è una diretta conseguenza della situazione romana che ha avuto strascichi in tantissime altre città.

La candidatura più forte, stando ai dati dei sondaggi, dovrebbe essere quella del notaio Alberto Morano, appoggiato dalla Lega Nord, da Fratelli d’Italia e da una lista civica denominata “Lavoriamo insieme”.

La divisione esistente nel centrodestra è anche diretta conseguenza dell’intransigenza di Silvio Berlusconi di puntare su Osvaldo Napoli, un ex deputato forzista ritenuto da Salvini e Meloni una figura poco trainante. Forza Italia è rimasta ferma sulle sue posizioni, credendo fortemente nella candidatura di Napoli, appoggiato anche da altre due liste civiche, “Salviamo l’Oftalmico” e “Un sogno per Torino”.

Altra candidatura nel campo del centrodestra è quella di Roberto Rosso, già vicepresidente della Regione Piemonte in quota Forza Italia, nonché due volte sottosegretario nei governi Berlusconi.

Rosso ha cercato la volata lunga, candidandosi alla poltrona di sindaco già da mesi per tentare di divenire invano il candidato unico del centrodestra unito; ha oggi l’appoggio di cinque liste senza alcuna velleità di successo, ovvero la propria lista civica “Roberto Rosso sindaco”, Area Popolare-Unione di Centro, Federazione Popolare, Unione Pensionati e MIR- Moderati in Rivoluzione.

Nel centrodestra sembra di trovarsi di fronte ad una guerra tra poveri, in cui l’unico scopo è primeggiare nel proprio giardino, senza poter avere alcuna reale possibilità di giungere al ballottaggio.

Le candidature alla poltrona di sindaco sono in totale 17, la maggioranza delle quali presentate solo per onore di firma.

L’unica candidatura che potrebbe incidere in caso di ballottaggio è quella di Giorgio Airaudo, sindacalista eletto alla Camera dei Deputati come indipendente all’interno delle liste di SEL. Fortemente contrario al governo renziano, è sempre rimasto convintamente all’opposizione e adesso tenta questa nuova avventura, appoggiato da tre liste, ovvero “Sinistra Torino in Comune la Sinistra”, “Ambiente Torino”. Le altre candidature sono indicate in ordine di posizione sulla lista elettorale:

· Roberto Usseglio Viretta per Forza Nuova;

· Anna Battista per la civica “Basta!”;

·PierCarlo Luigi Devoti per la civica “La Piazza”;

· Alessio Ariotto per il Partito Comunista dei Lavoratori;

· Gianluca Noccetti per le civiche “Automobilista”, “Amici 4 zampe”, “Disoccupati Precari Esodati”, “Forza Toro” e “Lega Padana Piemont”;

· Marco Racca per Casapound Italia;

· Lorenzo Varaldo per la civica “Abrogazione!”;

· Vitantonio Colucci per il Popolo della Famiglia;

· Mario Cornelio Levi per Italia dei Valori;

· Guglielmo Del Pero per la civica “SiAmo Torino”;

· Marco Rizzo per il Partito Comunista.