manifestazionea cura di Giorgio Gaias – Era il 22 marzo del 2009, una data maledetta, una data che segnerà per sempre la storia della destra italiana. Alleanza Nazionale si scioglieva per dare vita ufficialmente al Popolo della Libertà insieme a Forza Italia. Da pochi mesi Gianni Alemanno aveva vinto le elezioni comunali di Roma e Gianfranco Fini era stato eletto presidente della camera dei deputati. La destra italiana aveva raggiunto l’apice del potere ma, paradossalmente inizia il suo lungo cammino nel deserto, la diaspora che ancora continua nonostante siano passati sei anni da quella data. Il Popolo della Libertà non esiste più, è rinata Forza Italia, il centrodestra non è più al governo e attraversa la più grande crisi della sua storia. La destra è divisa, lacerata come mai prima d’ora, fratelli d’Italia è l’unico movimento di destra presente in parlamento e bisogna dare atto a Giorgia Meloni di aver avuto coraggio ad intraprendere questa strada, ha tenuto viva una speranza per la destra italiana adesso però c’è un’opportunità unica, sabato 3 ottobre è convocata l’assemblea della Fondazione AN per decidere il futuro della stessa e porre ai voti la cosiddetta “mozione dei quarantenni” che chiede alla Fondazione di impegnarsi direttamente per ricostruire un partito unitario di destra, una speranza per dare una casa comune a tanti italiani che aspettano da troppo tempo di poter riprendere il cammino interrotto nel 2009. Ci vuole coraggio e questo coraggio deve dimostrarlo ancora una volta Giorgia Meloni che può diventare il leader di un grande partito e ridare speranza al popolo smarrito della destra italiana. La fondazione non deve diventare un museo perché la destra non può essere archiviata così, non vogliamo fare le mummie e sentirci archiviati, l’Italia ha bisogna di una destra seria che riesca ad intercettare il consenso degli italiani, non può finire nel dimenticatoio una storia lunga 60 anni. Sono stati fatti tanti errori negli ultimi anni ma, non è più il tempo dei litigi, le asce di guerra vanno sotterrate, gli odi e l’astio messo da parte per un obiettivo più grande per il bene di tutti noi. Chi scrive oggi ha 23 anni, e ha iniziato a militare in Alleanza Nazionale quando aveva 14 anni, restituiteci quel sogno spezzato, restituiteci una casa, la nostra casa, ridateci la speranza, tanti come il sottoscritto hanno voglia di fare politica e di impegnarsi a destra perché crediamo in determinati valori e vogliamo solo avere i mezzi per poter esprimere le nostre idee e metterci al servizio della nostra Italia perché per noi che abbiamo scelto di militare a destra la politica è il più grande servizio che si possa fare al Paese. Il 3 ottobre voi che siete membri con diritto di voto votate per il bene di tutti noi, ridateci la nostra casa, Giorgia tu che hai sempre avuto a cuore i giovani e la loro crescita fai questo passo avanti, aiutaci, guidaci e noi tutti saremo con te. Il domani appartiene a noi, riprendiamocelo.