– di Riccardo Boccolucci – Un detto recita che “prevenire è meglio che curare”; Ed è effettivamente possibile prevedere e governare i cambiamenti, piuttosto che subirli inesorabilmente?

La difesa dei Beni Culturali dal rischio di disastri naturali, il feroce impatto delle malattie neurodegenerative sulla società e le grandi sfide della nuova rivoluzione scientifica e tecnologica sono, secondo il G7 delle Accademie Nazionali delle Scienze, i tre macro-temi su cui i potenti della Terra dovrebbero focalizzarsi nel summit di Taormina (G7), che avrà luogo dal 26 al 27 maggio.

Per ognuno di questi problemi le Accademie hanno stilato una serie di “raccomandazioni”, racchiuse in tre Joint Statement. Tali documenti sono stati consegnati ieri, presso l’Accademia dei Lincei, ai ministri Franceschini e Padoan, titolari dei dicasteri sovraordinati alla suddetta Accademia.

Dal 2005, per iniziativa della Royal Society inglese, si tengono i G7 (G8 con la Russia fino al 2014) delle Accademie Nazionali delle Scienze. L’appuntamento di quest’anno è stato arricchito da un convegno, tenutosi sempre ai Lincei, dove sono state affrontate le tematiche più attuali connesse al lavoro della scienza per la politica, con la partecipazione dei presidenti delle Accademie nazionali dei paesi del G7 e dei 7 Network continentali e mondiali delle ANS.

Ecco una breve analisi dei tre Joint Statements:

– Il primo riguarda l’attività di prevenzione del patrimonio artistico e culturale. Le Accademie sottolineano il bisogno che la protezione dei beni culturali dalle catastrofi naturali – e dagli attacchi terroristici, aggiungerei – riceva la giusta attenzione. Non a caso il documento ricorda il disastro del terremoto che, pochi mesi fa, ha colpito nel profondo la sopravvivenza del patrimonio artistico dell’Italia centrale.                                                        È quindi compito dei governi, con la cognizione che i paventati cambiamenti climatici accentueranno frequenza e intensità delle catastrofi naturali, aumentare gli sforzi, implementando azioni innovative sul piano educativo, scientifico, tecnico ed economico;

– Il secondo punto si focalizza sull’incidenza di malattie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer e SLA) nelle nostre società. Poiché al momento non vi sono farmaci specifici che consentirebbero di rallentare, bloccare o invertire il decorso delle malattie, nel documento viene sottolineato come siano necessari incentivi nella ricerca, sollecitando una politica risoluta e globale per prevenire uno tsunami neurologico.

– Nell’ultimo testo vengono analizzate le sfide (opportunità) della nuova rivoluzione scientifica e tecnologica. Le Accademie richiedono alla politica di assicurare importanti investimenti in strutture e infrastrutture, sia tangibili (reti di comunicazione, nuovi impianti, ecc.), che intangibili (nuovi e diffusi sistemi di istruzione, formazione e ricerca). Inoltre è evidenziata la necessità di governance nazionali e internazionali, rivolte alla riduzione dei divari esistenti tra Paesi e tra nord e sud, altresì destinati ad aumentare in maniera inesorabile, generando effetti negativi per lo sviluppo sostenibile.