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A cura di Giovanni Russo –  Stefano Parisi va avanti per la sua strada – nonostante la più che evidente diffidenza mostrata negli ultimi mesi da Silvio Berlusconi – e da Roma, lancia un movimento ”non un partito, concetto superato”, spiega. Si chiama “Energie per l’Italia” e avrà una struttura leggera, poco costosa, che parlerà con “le persone e con le comunità”. Il fulcro di tutto sarà una “piattaforma di idee e non di strilli”. Quest’ultimo messaggio è per il movimento di Beppe Grillo, dal quale ci tiene a prendere le distanze. Sarà sì un movimento, dice Parisi, ma “democratico e non con un rigido rapporto gerarchico”. Un modello liberal americano? Forse. L’importante per Parisi è andare oltre i partiti e le ideologie. Oltre le categorie “obsolete del Novecento che non parlano più alla società”. I partiti, in sostanza, per il nuovo movimento di Parisi, non sono in grado di interpretare i problemi contemporanei: dal terrorismo alla globalizzazione, dal disimpegno degli Usa nel Medioriente all’immigrazione. È un’epoca nuova. Ma non sarebbe comunque auspicabile un’uscita dall’Ue, che deve “dare sicurezza ai cittadini, ma non bisogna limitarsi alle provocazioni antieuropeiste come quelle inutili di Renzi. Bisogna lavorare ad una nuova Europa”. Noi di centro-destra.it abbiamo cercato di dare voce alla base, al popolo dei delusi del centro-destra, raccogliendone pensieri ed emozioni; in fondo, il flusso di gente che varca l’ingresso dell’Ergife per applaudire Stefano Parisi, non è assai distante dal Silvio Berlusconi che nel ’94 decise di scendere in campo per “evitare che il Paese finisse ai comunisti”. Ci sono imprenditori, liberi professionisti. C’è quel ceto medio che ha sempre spinto per la ricchezza e per la meritocrazia.  Parisi dunque, tra le righe, lancia la sua idea: questo nuovo movimento liberal va avanti, che siano gli altri ad avvicinarsi. Stefano Parisi guarda avanti, si candida a leader di questa nuova compagine, e fissa la data delle primarie, l’8 ottobre.