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No, proprio non si poteva vedere il logo in inglese con i pallettoni arcobaleno per la Capitale d’Italia e per la culla della cultura occidentale. Un disastro fortemente voluto dal Partito Democratico di Roma e dal Sindaco Marino che ha mandato su tutte le furie i romani. A parte che con tutte le emergenze permanenti dei romani spendere 20 mila euro per sostituire il logo era una vera e propria follia. Oltre ai costi di realizzazione del logo c’erano poi i costi per la sostituzione di tutti i loghi sulle carte intestate, i documenti, le targhe del comune. Altre decine di migliaia di euro che sarebbero stati pagati dai romani, ma fortunatamente il Prefetto Tronca ha stoppato questo delirio sinistro dell’ex sindaco di Roma e ha ripristinato l’amatissimo SPQR conosciuto in tutto il mondo.

A suo tempo avevamo contestato fortemente i costi per creare quel logo, perché la giunta precedente era riuscita a creare il logo del turismo di Roma istituendo un concorso tra creativi e mettendo un premio di un migliaio di euro. C’era stata una vera e propria gara tra i creativi di tutta Italia per creare quello che sarebbe stato il logo del turismo in una delle capitali più visitate al mondo. Un bel modo per mettere in moto i cervelli dei creativi e premiare il più bello. Non a caso vinse un logo molto bello, con la lupa e un capitello di una colonna che formava la M di Roma. E costò un ventesimo della mostruosità arcobaleno voluta da Marino. Ci sono cose che non capiremo mai. Meno male che qualcuno oggi cancella i disastri della giunta piddina di Roma. Ci sarebbe da chiedere i danni per queste operazioni costate ai romani migliaia di euro, ma chissà che non ci stia già pensando la Corte dei Conti…